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 2004  settembre 23 Giovedì calendario

Rodriguez Sebastian

• Cadice (Spagna) 27 febbraio 1957 • «Il campione più scomodo dello sport spagnolo. Ai Giochi paraolimpici di Atene ha vinto ancora una volta - medaglia d’oro nei cento metri stile libero di nuoto e nuovo record del mondo - ma i suoi connazionali sono sempre restii a concedergli gli onori che meriterebbe per i suoi trionfi in piscina. Perché nessuno riesce a dimenticare il passato di ”Chano” Rodríguez. ”Chano”: è questo il nome di battaglia che l’attuale, maturo nuotatore paraplegico [...] utilizzava ai tempi in cui era un terrorista dei Grapo, i ”Gruppi di resistenza antifascista primo ottobre”. Nel 1983 partecipò all’omicidio dell’imprenditore andaluso Rafael Padura. Poco dopo lo catturarono e venne condannato a 85 anni di reclusione. Fu dopo cinque anni di prigione che decise di intraprendere un lunghissimo sciopero della fame: 432 giorni senza mangiare - solo una limitatissima alimentazione forzata - nel tentativo di convincere le autorità carcerarie spagnole a riunire nello stesso penitenziario tutti i terroristi dei Grapo detenuti. Un’azione che non sortì alcun effetto ma che costò a Rodríguez la perdita dell’uso delle gambe. ”Chano” è tornato in libertà a metà degli anni Novanta e ha cominciato a tentare di reinserirsi nella società vendendo i biglietti della lotteria della Once, l’organizzazione dei ciechi spagnoli. Ma il passo decisivo l’ha compiuto quando ha deciso di riprendere a coltivare la sua vecchia passione per il nuoto, dopo le lunghissime sessioni di riabilitazione in piscina alle quali si sottopose quando restò paraplegico. andata molto meglio di quanto potesse sperare. [...] si presentò ai Giochi paraolimpici di Sydney cercando di nascondere il suo passato: disse di aver perso l’uso delle gambe a causa di un incidente automobilistico. Un dettaglio presto dimenticato, di fronte ai suoi sorprendenti trionfi: cinque medaglie d’oro nelle cinque gare disputate, e altrettanti record del mondo. Già allora, però, i suoi successi non vennero accolti in patria con un coro di osanna. ”Chano” se l’aspettava, ma non per questo rinunciò a combattere la sua battaglia per far passare in secondo piano il suo passato terrorista. Lui stesso lo riconosce: ” vero, il passato non si può cancellare e non servirebbe a nulla darmi dei colpetti sul petto e dire che mi pento. Ma una persona si deve giudicare per tutto quello che ha fatto nel corso della sua vita”. Il fatto è che quello della sua attività nei Grapo continua a essere ancora un tema ricorrente nelle interviste che gli vengono fatte a bordo piscina. Domande alle quali Sebastián Rodríguez preferirebbe non rispondere, ma alla fine non si tira mai indietro. Salvo poi dirottare il discorso sul vero motivo per cui, da qualche anno, è tornato protagonista delle cronache: l’impegno, durissimo, di un paraplegico che, in piscina, non ha rivali al mondo. [...] Sei ore di allenamento quotidiano; i corsi di nuoto per bambini handicappati che impartisce a Vigo, in Galizia; gli inviti nelle scuole per tenere conferenze sul valore della solidarietà nello sport. [...]» (Alessandro Oppes, ”la Repubblica” 23/9/2004).