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 2004  settembre 22 Mercoledì calendario

Timoshenko Yulia

• (TYMOSHENKO) Dnipropetrovsk (Ucraina) 27 novembre 1960. Politico. Ex premier ucraino (dal dicembre 2007 al marzo 2010 e già dal 2004 al 2005). Il 5 agosto 2011 fu arrestata con l’accusa di abuso d’ufficio • «[...] pasionaria del partito nazionalista “Patria” [...] Ricca imprenditrice, ama indossare gli abiti del folclore ucraino e porta una treccia bionda arrotolata sul capo, come le vecchie contadine. [...]» (gg. v., “la Repubblica” 25/11/2004) • «Lineamenti fini [...] professa con uguale convinzione la fede ortodossa e quella del patriottismo ucraino. Il suo passato (è stata in prigione per reati finanziari nell’ambito di un’inchiesta bollata dai suoi come una persecuzione) non è immune da macchie. Ma gli ammiratori sembrano pronti a seguirla ovunque. Nata [...] in una casa operaia, ha scalato le vette della politica dopo quelle del business. Alla fine degli anni ’90 Yushchenko, diventato premier, le affidò la poltrona di vicepremier e di responsabile della politica energetica. Un incarico svolto con spregiudicatezza, secondo i suoi detrattori» (“Corriere della Sera” 25/11/2004) • «Eroina dell’opposizione al presidente Leonid Kuchma. [...] ex “regina del gas” [...] a metà degli anni Novanta [...] aveva avuto un ruolo di primo piano nella complicata gestione del passaggio e dell’importazione del gas naturale proveniente dalla Russia e dal Turkmenistan, vitale per l’economia dell’Ucraina. [...] Bella, determinata, intelligente [...] è diventata la personalità più forte nel fronte delle opposizioni. [...] Il cursus honorum della Tymoshenko è di quelli che si prestano a illazioni. Specie quando la bella Yulia, all’inizio degli anni ’90, comincia a occuparsi di energia. Sino a diventare, dopo una brillantissima carriera, il pezzo forte del “Sistema unificato energetico ucraino” (Uesu), ovvero il maggiore importatore di gas fino al 1997. Suo grande sostenitore è stato Pavel Lazarenko, allora premier ucraino e adesso ospite di una prigione negli Stati Uniti con l’accusa di riciclaggio di denaro sporco. Un’indagine che ha coinvolto anche il marito della Tymoshenko, in prigione dall’agosto del 2000. [...] Grazie alla galera, la Tymoshenko è diventata il simbolo della guerra interna al capo dello Stato. Iniziata con la riforma del settore energetico, voluta proprio dall’ex vicepremier: lei è riuscita, praticamente da sola, a ripulire il corrotto settore dell’energia, a riscuotere le tasse sul gas, a ridurre il debito contratto con la Russia e ad aprire alla privatizzazione. Guadagnandosi così il sostegno di Usa e Unione europea. [...]» (Paola Caridi, “L’Espresso” 12/4/2001).