22 settembre 2004
CHUCK D
(Carlton Douglas Ridenhour). Nato a Roosevelt (Stati Uniti) il primo agosto 1960. «Una delle personalità più importanti del mondo del rap, della cultura hip hop afroamericana. Con i suoi Public Enemy ha realizzato dischi che hanno segnato profondamente lo sviluppo della black music negli anni Novanta e hanno avuto una grande influenza sulla cultura degli afroamericani. [...] ha iniziato la sua avventura nel mondo del rap quando con alcuni compagni di scuola iniziò a proporre versi e rime sul ritmo della musica. L’esordio discografico dei Public Enemy è del 1987 e fino ai primi anni Novanta la band ha dominato la scena del rap. Oggi Chuck D è un apprezzato columnist, tiene letture nelle università e nei convegni. Per lui il rap è ancora uno strumento importante di comunicazione. Crede ancora, come disse molti anni fa, che ”il rap è la Cnn dei ghetti”? ”No, penso sia molto cambiato. Per molti versi è rimasto un mezzo di comunicazione essenziale per la comunità dei neri, ma è difficile ancora vederlo in questo modo, oggi come oggi. Oggi descriverei il rap come ’una voce o un’espressione della cultura mondiale’, qualcosa di molto simile a Internet, uno strumento che consente alla gente di parlare in giro per il mondo, in barba a tutte le censure [...] Rap e hip hop hanno due definizioni differenti. La musica rap è rap sulla musica. La musica c’era già. C’era il soul, c’era il rhythm’n’blues, c’era il rock’n’roll, che era rhythm’n’blues, devi conoscere la storia della musica prima di sapere cos’è il rap. Ci sono, poi, tre diversi modi di usare la voce, c’è il parlato, c’è il cantato e c’è il rap, che è qualcosa che è a metà tra il parlato e il cantato. E per questo è impossibile dire che il rap prima o poi svanirà, perché è come dire prima o poi svanirà la canzone. un modo di usare la voce sulla musica. L’hip hop, invece, è più complesso, perché è una sottocultura, che può esprimersi attraverso l’abbigliamento, i libri, il cinema, e ovviamente nel modo in cui si mettono insieme la musica e le parole. L’hip hop è una forma di creatività che si è diffusa nella comunità afroamericana, è il termine che ha definito la creatività afroamericana negli ultimi 25 anni. L’hip hop potrebbe svanire, potrebbe essere sostituito da un’altra sottocultura. Ma il rap no, il rap resterà, e cambierà. già cambiato. cresciuto, è diventato adulto”. [...]» (Ernesto Assante, ”la Repubblica” 22/9/2004).