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 2004  settembre 21 Martedì calendario

TODD WHITMAN Christine

TODD WHITMAN Christine New York (Stati Uniti) 26 settembre 1946. Politico. Ministro dell’Ambiente di George W. Bush • «Se non avesse intrapreso la carriera politica, ha confessato in un’intervista al ”New York Times” [...] avrebbe voluto fare la cow-girl in qualche sperduta fattoria del far west. L’amore per la natura, dopotutto, è nel suo sangue. Rampolla di un’illustre dinastia di politici repubblicani che risale al secolo scorso [...] passa il tempo libero tra avventure in canoa, sciate nei boschi e galoppate nella sua tenuta di caccia in New Jersey, a un’ora e mezzo da Manhattan. Ma questa passione per il verde - diffusissima tra l’aristocrazia Wasp, protezionista verso i propri possedimenti terrieri - non è servita a placare le critiche di molti ambientalisti americani alla sua nomina a capo dell’Environmental Protection Agency (EPA). ”Dopo aver smantellato il Dipartimento dell’ambiente (DEP) nel nostro Stato - mette in guardia Bill Wolfe, del Sierra Club New Jersey - farà lo stesso a livello federale”. Il settimanale ”The Nation” la definisce ”una scelta tossica” e ”una catastrofe” per l’America, mentre gli attivisti di Greenpeace invitano a riflettere sul fatto che ”ad applaudire senza riserve la sua promozione sia stata solo la potente lobby chimica, dall’American Chemistry Council alla Soap and Detergent Association”. Gli attivisti verdi più moderati la pensano diversamente. ”Ha guidato la crociata per ripulire l’aria e proteggere la salute dei cittadini del New Jersey - ribatte Fred Krupp, direttore della Environmental Defense - siamo ottimisti che il suo sbarco a Washington porterà a miglioramenti su scala nazionale”. Secondo Eric Goldstein, del Natural Resources Defense Council, ”le sue credenziali ambientaliste sono legittime perché ha dimostrato di voler proteggere gli ecosistemi”. La cosiddetta ”legge sul diritto di sapere” da lei varata - e che obbliga le aziende a rendere pubblici i dati sull’inquinamento - è giudicata ”un modello bipartisan per il resto della nazione” da Betsy Loyless, direttrice della League of Conservation Voters. Ma altri gruppi accusano questi programmi di essere ”solo una copertura per le sue politiche pro-business”, che avrebbero limitato l’abilità del New Jersey di monitorare l’inquinamento, punendolo. ”La Whitman ha tagliato dell’80% le multe contro gli inquinatori; decurtato budget e personale del Dep, da lei privato del suo ruolo di poliziotto anti-inquinatori”, ammette lo stesso Chemical Market Reporter, organo ufficiale dell’industria chimica. I media locali l’accusano di aver ”riscritto le regole ambientali dello Stato per aiutare gli speculatori”. Che avrebbe favorito anche con forti agevolazioni fiscali. Risultato: ”Il più formidabile boom edilizio nella storia dello Stato - denuncia lo Star-Ledger - , decine di migliaia di ettari di foreste divorati dalle ruspe per far posto a shopping center e palazzine residenziali”. Un altro giornale del New Jersey, ”The Record”, pubblica una lunga inchiesta durata quasi un anno in cui vengono elencati dozzine di casi in cui la Whitman avrebbe calpestato le leggi pro-ambiente per favorire gli ”inquinatori”. I beneficiari: mega-sponsor del partito repubblicano del New Jersey. ”Resto convinta che sia possibile conciliare sviluppo economico e protezione dell’ambiente”, si difende la diretta interessata. E sfida ”gli estremisti” a giudicare la politica ambientale dell’amministrazione Bush ”dai fatti, non dalle parole”» (Alessandra Farkas, ”Corriere della Sera” 5/3/2001). Vedi anche: Silvia Kramar, ”Sette” n. 16/2001;