Varie, 21 settembre 2004
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Tabachnik Michel
• Ginevra (Svizzera) 10 novembre 1942. Direttore d’orchestra • «Un grande nome della musica classica, allievo di Pierre Boulez [...] simpatizzante dell’Ordine del Tempio Solare di Joe di Mambro e Luc Jouret [...] Mancavano due giorni al Natale del 1995, giorni difficili per la Francia martoriata da attentati terroristici e scioperi a raffica. Nel sud, in un boschetto del massiccio del Vercors, non lontano da Grenoble, una scoperta macabra: i cadaveri carbonizzati di 16 persone, fra le quali tre bambini, disposti in terra a forma di stella, in località detta ”Trou de l’enfer”, la buca dell’inferno. Si tratta della realizzazione di uno dei deliri dell’OTS, setta fra le più temibili in Occidente, che predica la morte come unica salvezza per l’uomo. Nella fattispecie, si sarebbe trattato di una ”transizione su Sirio”. La Francia, che ha dichiarato una vera e propria crociata contro le sette, si getta con furore sull’OTS. I collegamenti sono presto fatti: il 4 ottobre del 1994, a Granges-sur-Salvant, in Svizzera, la setta si era riunita in uno chalet, residenza del suo guru indiscusso, Joe di Mambro: risultato, 28 morti. Nella stessa notte, in un altro chalet, periscono altri 23 adepti dell’Ordine, tutti drogati prima del suicidio. Nei massacri muoiono sia di Mambro sia l’altro guru, Luc Jouret. La giustizia francese compie i primi passi proprio dai rilevamenti sul massacro del Vercors, quello che gettò la sua ombra sul Natale ”95. Le scoperte sono agghiaccianti: fra i morti c’è un poliziotto - segnale da molti interpretato come la lampante prova dell’infiltrazione dell’OTS nei posti chiave del potere francese - che come almeno altri due non si è tolto la vita ma è stato giustiziato. All’ultimo ha aperto gli occhi, ha supplicato i suoi carnefici, che lo hanno ”aiutato” nella transizione. Ma l’interesse degli inquirenti e dell’opinione pubblica si concentra sui cervelli dell’organizzazione: follia o lucida determinazione? Di Mambro era nato nel 1924, di giorno lavorava in una bigiotteria, di sera faceva il profeta, il guaritore, il veggente, soprattutto l’oratore al quale nessuno sa resistere. Fervente Rosacrociano, è risultato frequentatore di tutte le sette più ”wanted” nel mondo, dalla California alla Svizzera. Il suo compare Luc Jouret era invece un medico omeopata, che aveva soggiogato centinaia di pazienti in Francia, Svizzera, Belgio. Incontrò di Mambro e insieme fondarono la ”Golden Way”, misteriosa galassia di associazioni, società anonime, edificate su due pilastri: denaro e segreti. Nelle carte sequestrate è stato trovato di tutto, dai Rosacroce alla P2, passando per la californiana Amorc. Luminosa e fulminante, l’idea dell’Ordine del Tempio Solare: membri se possibile ricchi, potenti e pronti a tutto. Anche a rinunciare alla propria vita, unica ricetta che i due - autodefinitisi nel frattempo ”Maestri superiori” - propongono agli adepti per salvarsi dalla fine del mondo imminente. C’è, fra i ricchi e i potenti, anche un artista di grido, Tabachnik. un romantico melomane, franco-svizzero [...]. Quando sale sul podio e impugna la bacchetta, si trasforma. Ma sembra non sia più lo stesso neppure quando tiene conferenze nelle sale affittate dall’OTS. Il 24 settembre 1994, ad esempio, risulta che il direttore d’orchestra abbia detto, davanti ad un centinaio di persone al Novotel di Avignone, che era ora di ”mettere insieme le coscienze umane in questi tempi apocalittici per poter transitare verso altri pianeti”. Una settimana più tardi, a Morin Heights, in Canada, muoiono pugnalate cinque persone adepte dell’Ordine. Il giudice francese incaricato dell’inchiesta, Luc Fontaine, sostiene apertamente che Tabachnik ”non poteva ignorare cosa si stava preparando”. Se di Mambro e Jouret erano i ”Maestri superiori”, Tabachnik, insomma, sarebbe stato almeno un ”cattivo maestro”, predicatore di morte che non ha poi seguito, al pari degli altri, i propri insegnamenti. Ma come è possibile che una vicenda di tale ampiezza, con traffici di miliardi su conti segreti, una piovra esoterica dai tentacoli mortali, veda sul banco degli imputati solo un direttore d’orchestra? [...]» (’La Stampa” 18/4/2001).