varie, 20 settembre 2004
GHINZANI
GHINZANI Alberto Valle Lomellina (Pavia) 3 novembre 1939. Scultore. «Accanto al bronzo e alla polvere di marmo, usa materiali delle avanguardie del ’900: ferro e lamiera, oltre a cemento e resina che manipola in modo da ottenere lo stesso effetto. Ne nascono opere talvolta non finite; all’artista accade di rielaborarle dopo anni, di lavorare per strati, ”per accumulo”. Per questo il tema prediletto è il tempo: trattato alla stregua di materia plastica, raccontato nel suo divenire in forma di spirale, di clessidra, di ponte interrotto, di scala spezzata, oppure fermato come nella Scultura di novembre, in cui il grigio del cielo autunnale e il bianco della neve precoce sono ravvivati da toni gialli e rossi che evocano la fertilità e la vita (novembre è il mese della sua nascita). Ghinzani si prefigge di riaprire l’antica questione del dialogo fra la dimensione plastica e quella pittorica; ad esempio in Silenzio bianco, una lastra di lamiera simile a quella di un tombino che chiude una cavità illuminata da una pennellata chiara. Altrove l’artista indaga il rapporto tra spazio interno ed esterno. [...] Nell’insieme, la sua arte appare pervasa dal brivido dell’inquietudine novecentesca. Sul modello di Giacometti, si propone di ”creare uno spazio non reale”, di pensare luoghi ideali e stadi immaginari della materia da trasformare in oggetti. La dimensione biografica del racconto e la fruizione intima dell’opera sono restituite, infatti, da disegni e piccole sculture [...]» (Rachele Ferrario, ”Corriere della Sera” 20/9/2004).