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 2004  settembre 14 Martedì calendario

Anno I - Trentacinquesima settimanaDove sono. Lunedì scorso i nostri servizi segreti pensavano che Simona Pari e Simona Torretta, le due ragazze di 29 anni rapite il 7 settembre a Bagdad, fossero ancora nella capitale irachena

Anno I - Trentacinquesima settimana

Dove sono. Lunedì scorso i nostri servizi segreti pensavano che Simona Pari e Simona Torretta, le due ragazze di 29 anni rapite il 7 settembre a Bagdad, fossero ancora nella capitale irachena. Ma un agente dei servizi segreti di Saddam, che si fa chiamare Qusay, dice che le due Simone sono in realtà a sud della città e che nel sequestro non c’entrano né la politica né la religione. I rapitori - secondo lui - vogliono solo soldi e hanno già fatto sparire molti bambini iracheni, figli di famiglie ricche.
Il sequestro. Testimoni del rapimento dicono che i sequestratori si comportavano, vestivano, parlavano come i vecchi agenti dei servizi segreti di Saddam. Sbarbati, in ordine, calmi, si facevano dirigere da un uomo a cui si rivolgevano - alla vecchia maniera - col termine saidi. Sicurezza assoluta: la sede dell’organizzazione "Ponte per..." è al centro di Bagdad, a dieci minuti dall’hotel Palestine. L’operazione si è svolta in pieno giorno alle tre del pomeriggio. I sequestratori sono entrati nella villetta, hanno radunato il personale presente e hanno poi portato via su tre fuoristrada le due italiane e due iracheni (un uomo e una donna), scelti a colpo sicuro. Le due Simone sono delle volontarie, che in Iraq si adoperano soprattutto per aiutare i bambini ad andare a scuola. Insegnano i diritti umani, istruiscono gli insegnanti, portano i clown negli ospedali dove sono ricoverati i piccoli. La Torretta ha lavorato duramente per ricostruire la biblioteca di Bagdad. S’erano entusiasticamente adattate al velo e al modo non appariscente di vestire delle donne di laggiù. Dunque non pensavano di correre rischi, nonostante le minacce ricevute nei giorni precedenti. La Pari viene da Rimini, la Torretta da Roma. Si sono sempre dichiarate, pubblicamente, contrarie alla guerra.
Strategie. Sul sequestro delle due italiane ci sono state finora due sole rivendicazioni e tutte ritenute poco credibili. L’ultima, domenica mattina, chiedeva all’Italia di ritirare le truppe entro 24 ore o le due Simone sarebbero state sgozzate. La strada scelta dai rapitori di non farsi più vivi sembra indicare una strategia nuova, Neanche dei due reporter francesi, che sembravano sul punto di essere liberati, si sa più nulla.
Italia. Il governo ha chiesto all’opposizione di deporre le armi e di far fronte comune per ottenere la salvezza delle due ragazze. L’opposizione ha risposto di sì e mercoledì 8 settembre ha partecipato a una riunione a Palazzo Chigi. Al termine di questa riunione, Bertinotti ha detto: "Ora salviamo le due ragazze, del ritiro delle truppe dall’Iraq parleremo dopo". Violante ha aggiunto: "Nessun governo può accettare di fare scelte politiche sotto il ricatto terroristico". Queste parole, molto apprezzate da Ciampi e dalla stampa, hanno suscitato l’ira della sinistra radicale o estrema. Il vignettista Vauro ha pubblicato sul "manifesto" un disegno in cui un Bertinotti bruttissimo e col toscano che gli pende dalle labbra, dice: "Del vitivo delle tvuppe ne pavliamo dopo ché adesso sono tvoppo impegnato con gli inciuci". Bertinotti ha giudicato la vignetta "repellente", la stessa direzione del "manifesto" ha fatto sapere di non essere d’accordo. Verdi e Comunisti italiani hanno attaccato a loro volta i diessini e gli altri dell’opposizione che hanno concesso la tregua. Però venerdì 10 settembre a Roma hanno sfilato in silenzio 80 mila persone, tenendo in mano una candela accesa e sotto striscioni molto equilibrati, privi di etichette partitiche, scritti in italiano e in arabo. Una manifestazione di famiglie irachene che erano state aiutate dalle due Simone si è svolta anche a Bagdad. Qui 35 ulema hanno dichiarato che questi sequestratori "sono fuori dall’Islam". Gli islamici moderati hanno preso parte al corteo di Roma e sono andati da Ciampi, Berlusconi ha ricevuto il presidente iracheno Al Jawar, che gli ha promesso tutto l’aiuto possibile.
Prodi-Rutelli. Prodi, parlando alla festa della Margherita di Monopoli, ha sfidato Rutelli a farsi avanti e, se ha una proposta, a candidarsi ufficialmente contro di lui alle primarie. Si tratta della guerra interna al centro-sinistra per decidere chi sarà candidato contro Berlusconi alle prossime politiche. Prodi ha anche detto che, se diventerà premier, dopo cinque anni si ritirerà e in questa frase i suoi oppositori interni hanno visto la traccia di un accordo con i Ds: si ritirerà - dicono - per passare la presidenza del Consiglio a loro. Rutelli ha risposto a Prodi sabato, insinuando che il professore e i suoi vogliano sottomettere la Margherita a Fassino. Rutelli ha invitato Prodi a candidarsi in qualche elezione suppletiva per verificare la sua capacità di consenso e di venire quindi a sporcarsi le mani contro Berlusconi in Parlamento.
Bin Laden. Giovedì 9 settembre - in prossimità dell’anniversario delle Twin Towers (tre anni) - Al Jazeera ha trasmesso un video in cui Ayma Al Zawahiri, vice di Bin Laden, proclama che l’America ha perso, stretta tra l’avanzata dei mujaheddin in Afghnistan e la resistenza irachena. "La vittoria arriverà, è solo questione di tempo". Zawahiri parlava tranquillo, turbante bianco, disdasha bianca, occhiali, aria persino mite. Perché però il proclama non è stato letto dallo stesso Bin Laden? Il segretario di stato americano, Colin Powell, ha risposto così: "Credo che Bin Laden sia ancora vivo. Non ne ho le prove. E non so dove si trovi né in che condizioni di salute sia. Non si mostra più alla tv per non fornire tracce che portino all’arresto, è sempre in fuga. Al Qaeda rimane una minaccia seria, ma l’abbiamo eliminata".
Denise. Sulla bambina Denise, rapita a Mazara del Vallo quindici giorni fa e di cui si continua a non saper nulla, Vittorio Pisani, funzionario del Servizio centrale operativo, dichiara: "Sapesse quanti bambini scompaiono ogni giorno. Tanti. E tanti sono scomparsi proprio in Sicilia. Purtroppo. il ratto di minori per i motivi più disparati (pedofilia, traffico d’organi. pornografia infantile) non è un delitto eccezionale".
Alitalia. La situazione dell’Alitalia, mentre scriviamo (lunedì 13 settembre, ore 10), permane nebbiosa. Un accordo con i piloti pare raggiunto, con il personale di terra sembra possibile, con gli assistenti di volo ancora complicato. Il governo fa circolare la voce che "farà una mossa". Anche la data-limite del 15 settembre non è più così perentoria: il viceministro alle Infrastrutture Tassone l’ha definita "ordinatoria", qualunque cosa questa parola significhi (significa: "rinvio"). Al 15 settembre - si diceva ancora dieci giorni fa - o si sarebbe raggiunto un accordo con tagli di almeno 5000 esuberi o la compagnia avrebbe chiuso.
Incidente. Petros VII, patriarca di Alessandria d’Egitto, leader della Chiesa ortodossa in Africa, è morto sabato 11 settembre in un incidente aereo. Il velivolo s’è schiantato contro il monte Athos. S’era opposto alla guerra in Iraq, dialogava con l’Islam. Aveva 55 anni.
Uragano, Un vento di 300 chilometri all’ora, capace di alzare onde di cinque metri, ha devastato la Giamaica nel weekend, dirigendosi poi verso Cuba. E’ stato battezzato Ivan e giudicato il peggiore uragano degli ultimi 25 anni. Si parla di 50 morti.
Turismo. Il turismo italiano in due anni ha perso il 20 per cento del suo fatturato (-5 nel 2003, -15 nel 2004). Gli stranieri arrivati in Italia quest’anno sono 40 milioni, il che significa che ci ha battuto anche la Spagna dove sono andati in 50 milioni (la prima è la Francia, con 77). Il ministro Urbani, fornendo questi numeri, ha detto che troppe istituzioni si occupano di turismo pestandosi i piedi a vicenda, che il nostro sistema è troppo polverizzato e per questo non siamo in grado di offrire agli stranieri pacchetti completi, gli unici che interessano davvero. Nei prossimi anni - tra russi, cinesi e indiani - verranno in Europa duecento milioni di turisti nuovi, sarebbe una sciagura - dice Urbani - se non fossimo capaci di intercettarli.
Brigatisti. Cinzia Banelli, la brigatista che sta collaborando con gli inquirenti, ha scagionato per una rapina compiuta a Siena un detenuto innocente, ha fatto i nomi di tre nuovi terroristi, sta forse inducendo col suo comportamento altre confessioni. Ha però anche detto che se Biagi avesse avuto la scorta - da lui chiesta disperatamente almeno quindici volte - Galesi (che sparò) e gli altri cinque dell’agguato non l’avrebbero ucciso.
Cani. Una nuova circolare del ministro Sirchia ha ridotto da 92 a 18 le razze canine considerate pericolose: restano mastino napoletano, rottweiler, pittbull; escono doberman, alani e schnautzer. E’ sempre vietato allevare cani per istigarne l’aggressività. Non c’è più l’obbligo di mettere contemporaneamente guinzaglio e museruola: basta uno dei due. Regole valide per un anno.
Campionato. Il campionato di calcio è cominciato con due sorprese: l’Inter e il Milan (in casa) sono state costrette al pareggio per 2 a 2 da Chievo e Livorno. Mercoledì 8 settembre l’Italia di Lippi ha battuto la Moldovia per 1 a 0. Conduce a punteggio pieno, perciò, il girone di qualificazione ai mondiali tedeschi del 2006.
Gillette. La Gillette darà 50 milioni di euro a Beckham e Beckham, in cambio, si taglierà i capelli. Seguirà campagna con lo slogan: "Radetevi come Beckham".