Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2004  settembre 17 Venerdì calendario

Il San Bernardo (Molossoide delle Alpi Italo-svizzere) discende dal «molosso pesante» di cui si sono trovate tracce archeologiche in Mesopotamia (compreso un «ritratto» di coccio di 2650 anni fa)

Il San Bernardo (Molossoide delle Alpi Italo-svizzere) discende dal «molosso pesante» di cui si sono trovate tracce archeologiche in Mesopotamia (compreso un «ritratto» di coccio di 2650 anni fa). Dotato di centri nervosi olfattivi molto sviluppati e addirittura di cellule simili ai raggi infrarossi, è in grado di percepire non solo gli odori portati dal vento da grande distanza, ma pure le tracce caloriche emesse da esseri viventi. Anche per queste capacità fu portato nel XIII secolo ai 2500 metri del Gran San Bernardo, probabilmente regalato ai monaci da nobili svizzeri che lo allevavano per prestigio e per difesa. Dal 1660 si hanno documenti certi della sua presenza all’Ospizio che gli dà il nome, guadagnato ufficialmente alla fine dell’Ottocento (fino ad allora lo chiamavano Mastino delle Alpi). Il più celebre di tutti i tempi è un Barry che appena nato vide le truppe napoleoniche transitare davanti alla sua cuccia (maggio 1800) e in una decina d’anni di carriera salvò 44 persone disperse: per ricordarlo gli hanno fatto un monumento di fronte al cimitero dei cani di Parigi e tuttora il suo nome viene riservato al miglior maschio nel canile dell’Ospizio (una ventina di esemplari mantenuti ormai a puro scopo turistico e non più di soccorso).