Alberto Piccinini, ཿil manifesto 17/9/2004;, 17 settembre 2004
«Chiunque abbia visto giocare Totti sa che diavolo di altalena emotiva è in grado di creare il Capitano in campo e tra i suoi fans: non è un cascatore, non finge quasi mai; ma la teatralità che ha nel cadere quando subisce fallo; certi suoi gesti tecnici interrotti sul nascere da un contatto o un calcetto da dietro; i suoi basta non gioco più; gli scontri con l’arbitro, l’aria da bambino indifeso, gli ”aho!” urlati alla telecamera, è roba da uscire pazzi se ti immedesimi un minimo con l’evento
«Chiunque abbia visto giocare Totti sa che diavolo di altalena emotiva è in grado di creare il Capitano in campo e tra i suoi fans: non è un cascatore, non finge quasi mai; ma la teatralità che ha nel cadere quando subisce fallo; certi suoi gesti tecnici interrotti sul nascere da un contatto o un calcetto da dietro; i suoi basta non gioco più; gli scontri con l’arbitro, l’aria da bambino indifeso, gli ”aho!” urlati alla telecamera, è roba da uscire pazzi se ti immedesimi un minimo con l’evento. Dopo una simile preparazione, quando il colpo geniale riesce, è tripudio. Ma se non riesce, lo stadio diventa una polveriera» (Alberto Piccinini).