Varie, 17 settembre 2004
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Pekerman Jose
• Villa Dominguez (Argentina) 3 settembre 1949. Allenatore di calcio. Ha guidato la nazionale argentina (2004-2006) • «170 sono stati [...] i giocatori argentini allenati e cresciuti da Pekerman con le nazionali giovanili, che ha contribuito a riorganizzare e portare ai più alti livelli mondiali. Tre volte campione (Qatar 1995, Malesia 1997 e Argentina 2001), ha in pratica “svezzato” una generazione di fenomeni che conosce bene e che dovrà portare al trionfo in Germania, nel 2006. [...]» (“La Gazzetta dello Sport” 17/9/2004) • «[...] Quando Carlos Bianchi rifutò l’invito per sostituire Marcelo Bielsa, andatosene da campione olimpico [...] il presidente federale Julio Grondona non aveva altre opzioni di grido: allora assunse per la seconda volta un fedele impiegato del settore tecnico, il miglior educatore della gioventù locale [...] Fino all’età di 55 anni non aveva mai guidato una prima squadra. [...] tre titoli mondiali under 20 [...] ha impiegato tanto ad arrivare in alto perché non rincorreva le ambizioni [...] Dice di essere così timido da non voler tornare più nel posto dove è cresciuto fino ai 12 anni: si chiama Holt Ibicuy, sul fiume Paranà. “Mi farebbero troppi complimenti, io mi vergogno”. Le origini umili lo tengono sottotraccia. Il primo viaggio a Buenos Aires fu in barca (quattro ore), perché non aveva altro mezzo: il trasloco con tutti i familiari avvenne quando il bar dei genitori non bastava più per campare. Pekerman ha lavorato da gelataio per aiutare il padre, da ragazzo; è passato da centrocampista a taxista, da adulto, per mantenere la sua di famiglia. Un crack al ginocchio gli ha troncato l’attività prima dei trenta, quando era all’Independiente di Medellin (101 gare, 15 gol). Era normale nell’Argentina degli anni Settanta che un calciatore non di prima fascia si cercasse un mestiere facile per il dopo carriera. Lui scelse il taxi, gli permetteva anche di allenare i bimbi dell’Argentinos Juniors: il club che lo aveva accolto pure da giocatore (ma il suo tifo era per il Boca). [...]» (Pierfrancesco Archetti, “La Gazzetta dello Sport” 28/6/2005).