17 settembre 2004
Tags : Johnny (John Cummings). Ramone
Ramone JohnnyJohnCummings
• Nato a Long Island (Stati Uniti) l’8 ottobre 1951, morto a Los Angeles (Stati Uniti) il 15 settembre 2004. Chitarrista. Dei Ramones. «Riff minimali, accordi brucianti e martellanti suonati nell’inconfondibile posa che oggi molte giovani band imitano: gambe divaricate, chitarra tenuta bassissima, praticamente sotto il ventre, frangetta a coprire gli occhi e la divisa, quasi immancabilmente fissata in giubbotto di pelle nera e jeans, scarpe marca All Star. I Ramones erano diversi da tutte le altre band emergenti alla fine degli anni Settanta, erano saltati fuori dalla periferia di New York coi loro giubbotti neri, predicando un ritorno alle origini del rock, già in quegli anni ammalato di altezzose ambizioni creative. La leggenda vuole che il piccolo Johnny fosse al concerto dei Beatles allo Shea Stadium a tirare sassi, come a voler leggere i prodromi di un furore iconoclasta che sarebbe stato tipico del punk, ma proprio i Beatles sono all’origine del nome del gruppo. Ramone era lo pseudonimo che Paul McCartney usava quando si registrava negli alberghi americani, e i quattro ragazzi (allora con loro c’era anche Tommy, l’unico sopravvissuto del gruppo originario, poi sostituito da Marky Ramone) decisero di adottarlo come pseudonimo collettivo, nome della band, ma anche nuovo cognome per ciascuno di loro, obbligatorio anche per i membri che poi si sono avvicendati negli anni seguenti. Non fratelli d’anagrafe, dunque, ma fratelli per scelta. Johnny e i suoi compagni sono stati una delle band più influenti degli ultimi decenni. Non hanno mai raggiunto vertici assoluti di vendita dei dischi ma il culto dei loro concerti dal vivo non si è mai appannato. Erano una forza della natura, gestita con semplicità disarmante e una tenace fedeltà al modulo inventato nei primi anni, quando incisero i pezzi più famosi come Blitzkrieg bop e Sheena is a punk rocker. I pezzi duravano due o minuti o poco più, i riff erano semplici e incisivi, dominati da un’ironica e disincantata leggerezza, una consapevole stupidità che faceva a pezzi i luoghi comuni della musica e galvanizzava il pubblico. In questo erano molto diversi dagli altri personaggi citati più o meno a ragione come protagonisti del punk americano: Patti Smith, Talking Heads, Television, musicisti più intellettuali, più colti, più ricchi di riferimenti ”artistici”. I Ramones sembravano piuttosto un’accolita di svagati ragazzoni, divertenti, oltraggiosi, ma in qualche modo più vicini al cuore primigenio del rock’n’roll. E non erano certi esenti da contraddizioni. Considerando la potenza del loro esordio, erano diventati in fondo dei conservatori, avendo mantenuto intatto il loro stile, per tutti i vent’anni della storia della band, terminata definitivamente nel 1996, e anche alcune prese di posizione in politica hanno lasciato di ghiaccio i fans della band. Proprio Johnny, che del resto non aveva mai nascosto la sua fede repubblicana, spese parole di elogio per Bush alla cerimonia che aveva introdotto i Ramones nella Rock Hall of Fame. Segno ulteriore del fatto che malgrado il successo, e malgrado la sua influenza sulle successive resurrezioni del verbo punk, John Cummings, in arte Johnny Ramone, era rimasto un americano medio, un onesto e tenace manovale del rock, più che un ambizioso esteta della nuova musica» (Gino Castaldo, ”la Repubblica” 17/9/2004).