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 2004  settembre 16 Giovedì calendario

ROCHE Stephen. Nato a Dublino (Irlanda) il 28 novembre 1959. Ciclista. Nel 1987 vinse Giro d’Italia, Tour de France e Campionato del Mondo (impresa riuscita prima di lui solo ad Eddy Merckx, dopo a nessuno)

ROCHE Stephen. Nato a Dublino (Irlanda) il 28 novembre 1959. Ciclista. Nel 1987 vinse Giro d’Italia, Tour de France e Campionato del Mondo (impresa riuscita prima di lui solo ad Eddy Merckx, dopo a nessuno). « bastata una stagione per farlo entrare nella leggenda del ciclismo [...] un ragazzo intelligente e scaltro, simpatico e di carattere. Un talento naturale cresciuto alla scuola francese, quella parigina dell’ACBB dove attingeva poi la Peugeot in quel periodo. Passa tra i prof Roche e subita centra bersagli grossi come la Parigi-Nizza [...] Trova spazio anche al Tour vincendo sull’Aubisque all’ombra di Hinault e LeMond nell’85. terzo a Parigi. Boifava lo nota [...] e lo ingaggia per la Carrera. Ma l’inizio è disastroso, complice una caduta con botta al ginocchio alla Sei Giorni di Parigi [...] Stagione ’87, perde la Parigi-Nizza per colpa di una maledetta foratura [...] Perde la Liegi perché si mette a far surplace con Criquelion, e Argentin, in arrivo dalle retrovie, fulmina entrambi. Poi, si scatena, vince il Romandia, vince il Giro d’Italia [...] rocambolescamente è dir poco. L’ha vinto attaccando il compagno di squadra Visentini in maglia rosa. Attaccandolo a sorpresa in discesa, sobillato dal meccanico e factotum della Carrera Patrick Valcke, sorprendendo anche il diesse Boifava, in pieno accordo con certi avversari amici suoi [...] Come si trattasse d’una coltellata. Roche aveva già precedentemente indossato la maglia rosa, perdendola poi nella difficile crono di San Marino ad opera di un grande Visentini. Ed ecco nascere in lui l’idea del complotto [...] Visentini andò in crisi di nervi, andò alla deriva. E Roche in quel finale durissimo di Giro, divenne padrone assoluto. [...] il Tour. Roche lo corre alla testa d’una Carrera priva d’un rabbioso Visentini. [...] se vince [...] lo deve soprattutto [...] ad una squadra eccellente, fortissima e compatta che fa la differenza con Delgado proprio nella crono per gruppi sportivi di Berlino, in avvio. Ed è poi con l’ultima crono che Roche compie il sorpasso nei confronti dello spagnolo, staccato a Parigi di appena 40’’. Roche si fa amare dalla gente, dagli appassionati, con la crisi di La Plagne, quando davvero rischia la vita. Attaccato da Delgado, recupera a prezzo d’uno sforzo immane in quota sino a concedergli l’inezia di soli 4’’. Ma appena passata la linea d’arrivo, Roche perde i sensi e crolla a terra. Ci vuole l’ossigeno, occorre circa mezzora perché possa riprendersi. E quelle immagini in diretta tivù commuovono il mondo. Poi, il Mondiale di Villach. Roche non è certo favorito, non è uomo da classiche, va forte in montagna, eccelle a cronometro, possiede un grande recupero [...] nella piccola Irlanda c’è in squadra con lui Sean Kelly, da proteggere alla grande, vero favorito del Mondiale. In effetti nel finale se ne va un gruppetto con Kelly e Roche, con Argentin [...] Ovvio che Argentin stia su Kelly, studiando come fare ad anticiparlo allo sprint. Roche si prodiga per il connazionale, tira e scatta in suo appoggio, ma quando quella pattuglia d’attaccanti si spezza in due, Roche è nella prima parte, Argentin e Kelly nella sconda. I due favoriti sono sul punto di rientrare in vista dell’ultimo chilometro. Tocca a loro. Ma non hanno fatto i conti con Sorensen, che attacca ancora. Una progressione micidiale. E grazie a quella progressione, Argentin e Kelly falliscono l’aggancio. Roche invece la sfrutta e poi replica da lontano in un gruppetto privo di sprinter, tutti esausti da quel finale folle. Argentin fa in tempo a riprendere gli attaccanti, li rimonta tutti tranne lui, tranne Roche, incredibilmente campione del mondo dopo aver vinto Giro e Tour. Un tris da favola. Un tris che sul piano fisico deve essergli costato una fortuna. Perché in pratica la sua avventura finisce lì, fra incidenti successivi, polemiche, litigi, ripicche che comunque non macchieranno quei trionfi» (Beppe Conti, 100 Campioni del Novecento, Graphot 2002).