15 settembre 2004
PUCCI Laudomia.
PUCCI Laudomia. Nata a Firenze il 16 settembre 1961. Stilista. «Figlia del marchese Emilio Pucci di Barsento, stilista culto degli anni Cinquanta, ha ereditato un’azienda di antico blasone, ma con i conti mal in arnese e in pochi anni ne ha fatto un piccolo gioiello. [...] laurea in Economia e commercio alla Luiss di Roma e un apprendistato da Hubert de Givenchy a Parigi Laudomia è entrata nell’azienda paterna giovanissima. Dopo la morte del padre, nel novembre del ’92, d’accordo con la madre Cristina e il fratello Alessandro, ha deciso di assumere personalmente la direzione della Emilio Pucci [...]. Un momento non facile: i nomi che contano nella moda sono altri e Pucci sembra solo un ricordo del passato. Laudomia però non si perde d’animo e si mette alla ricerca di un nuovo designer che possa ridare lustro al nome Pucci. Alla fine la sua scelta cade su Stephan Janson, quarantenne stilista francese trapiantato a Milano. Nel settembre del 1998 in una piccola sala piena di pouff colorati, Laudomia e Stephan sfilano per la prima volta a Milano. La collezione riscuote un certo successo, ma non basta. Dopo qualche mese il rapporto tra Stephan e Laudomia si incrina. E Laudomia cerca nuove soluzioni. Le trova quando insieme alla madre decide di vendere una grossa fetta della società a Bernard Arnault. La mossa si rivela vincente: in un batter d’occhio ”Vanity Fair” dedica al boom di Pucci l’articolo di copertina e i coloratissimi vestiti di Pucci tornano a essere veri oggetti di culto [...]» (Jacaranda Falck, ”L’Espresso” 8/3/2001). Cosa le ha insegnato suo padre? «Lui aveva 46 anni più di me, un grosso stacco generazionale. Era un rapporto tra padre e nonno, nel senso che i nonni sono sempre lì a viziare [...] Adorava il mestiere, ma anche la politica, le radici di famiglia e i viaggi. Adorava stare a Firenze ma doveva sempre viaggiare: ci ha esposto al mondo internazionale, da sempre [...] Papà è mancato nel ’92, io lavoravo in azienda fin dall’85. Ho portato avanti questa azienda da sola per dieci anni poi nel 2000 abbiamo venduto la maggioranza del capitale a LVMH e il restante è mio e di mia madre. [...] Mi sono laureata in scienze politiche. La mia tesi paragonava i diversi partiti comunisti in politica estera. Mio padre mi ha trasmesso la passione politica, lui è stato deputato liberale per due legislature e per 25 anni consigliere comunale a Firenze [...]» (Alain Elkann, ”La Stampa” 31/7/2005).