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 2004  settembre 14 Martedì calendario

RODRIGUEZ MARADIAGA Oscar Andrés Tegucigalpa (Guatemala) 29 dicembre 1942. Cardinale • «Si è laureato in teologia presso il Pontificio Ateneo Salesiano, a Roma, nel 1970

RODRIGUEZ MARADIAGA Oscar Andrés Tegucigalpa (Guatemala) 29 dicembre 1942. Cardinale • «Si è laureato in teologia presso il Pontificio Ateneo Salesiano, a Roma, nel 1970. Si è laureato in teologia morale presso la Pontificia Università Lateranense nel 1974. Ha ottenuto il Diploma in psicologia clinica e in psicoterapia a Innsbruck, in Austria, nel 1975. Ha condotto gli studi di pianoforte nel Conservatorio di San Salvador, tra il 1960 e il 1963. Gli studi di armonia e di composizione li ha compiuti in Guatemala e a Newton (New Jersey, negli Stati Uniti d’America) tra il 1967e il 1970. stato maestro elementare e professore nell’Istituto salesiano ”Rinaldi” (San Salvador, 1963); professore di chimica, fisica e musica nel collegio salesiano ”San José” (Santa Ana, El Salvador) nel 1964-1965; professore di chimica e fisica presso l’istituto salesiano ”San Miguel” (Honduras) nel 1966; professore di musica sacra per 13 anni, professore di chimica nel collegio salesiano Don Bosco (Guatemala) nel 1971-1972; professore di teologia morale ed ecclesiologia nell’istituto teologico salesiano (Guatemala) nel 1971-1975; Segretario della facoltà di teologia dell’Università ”Francisco Marroquín” (Guatemala) nel 1974-1976; Rettore dell’istituto filosofico salesiano (Guatemala) nel 1975-1978. stato eletto Vescovo titolare di Pudenziana e Ausiliare di Tegucigalpa il 28 ottobre 1978 ed ha ricevuto l’ordinazione episcopale a Tegucigalpa l’8 dicembre 1978. stato Amministratore Apostolico della Diocesi di Santa Rosa de Copán, in Honduras, dal 1981 al 1984. Nominato Arcivescovo di Tegucigalpa l’8 gennaio 1993, è stato anche Amministratore Apostolico della Diocesi di San Pedro Sula tra il 1993 e il 1995. Vice-presidente di Caritas Honduras, (1979-1988), è stato Segretario Generale della Conferenza Episcopale dell’Honduras (1980-1988), dal 1997 è Presidente della Conferenza Episcopale dell’Honduras. Nel Consiglio Episcopale Latinoamericano (CELAM) è stato Membro della Commissione Episcopale del Dipartimento di Educazione (1979-1981); Delegato della Conferenza Episcopale dell’Honduras (1979-1987); Responsabile della Sezione di Pastorale Giovanile, (1981-1985); Presidente del Dipartimento di Vita Consacrata (1985-1987); Responsabile del Segretariato della Pastorale della Mobilità Umana (1987-1991); Segretario generale (1987-1991); Presidente del Comitato Economico (1991-1995). stato Presidente del CELAM dal 1995 al 1999. Tra le onorificenze ricevute, l’Ordine civile ”José Cecilio del Vall” (1985); l’Ordine della ”Gran Cruz con Placa de Oro” del Sovrano Congresso Nazionale dell’Honduras (1995); l’Ordine della ”Gran Cruz” delle Forze Armate (1995); la ”Medaglia al merito” delle Forze di Sicurezza Pubblica (1996); il ”Caballero de la Paz” a Malaga, Spagna (1998); la Medaglia ”Caritas Christi”, dell’Arcidiocesi di Boston (1999); l’’Hoja de Liquidámbar” del municipio di Tegucigalpa (1999). Da Giovanni Paolo II creato e pubblicato Cardinale nel Concistoro del 21 febbraio 2001, del Titolo di Santa Maria della Speranza» (www.vatican.va, Sala Stampa della Santa Sede). «’La Chiesa ha un ruolo politico e sociale da giocare. In piena globalizzazione dobbiamo ridiscutere l’economia mondiale e la ripartizione delle ricchezze: la priorità è annullare il debito estero del Terzo mondo”. Battagliero ma dall’animo pastorale, come hobby suona il pianoforte e il sassofono. Oscar Andrés Rodríguez Maradiaga, salesiano [...] arcivescovo di Tegucigalpa, è il primo cardinale della storia dell’Honduras. stato anche presidente del Consiglio episcopale latinoamericano ed è conosciuto per il suo impegno a favore dei poveri. Si muove scortato dalle guardie del corpo proprio a causa delle sue battaglie per la giustizia, per la lotta alla droga e contro ”la cultura della corruzione e il potere delle mafie”. Ordinato sacerdote nel ’70, è stato nominato ausiliare di Tegucigalpa nel ’78 e promosso arcivescovo nella stessa sede metropolitana nel ’93. Giovanni Paolo II gli ha conferito la berretta cardinalizia nel concistoro del 21 febbraio 2001. Maradiaga ha una formazione poliedrica: oltre ad una licenza in filosofia e in teologia morale ha conseguito il titolo di ”maestro de educacíon media” in fisica, matematica e scienze naturali, e vanta anche un diploma di psicologia clinica e psicoterapia preso a Innsbruck nel ’75. Appassionato di musica, da giovane ha frequentato il conservatorio completando gli studi di armonia e composizione in Guatemala e negli Usa. I suoi strumenti prediletti sono il sassofono, il pianoforte, l’organo e anche la fisarmonica. Gli piacciono tutti i generi musicali: classica, naturalmente, ma anche jazz e bossa nova. Da giovane ha conseguito il brevetto da pilota aeronautico. poliglotta: oltre al natìo spagnolo Maradiaga parla molto bene l’italiano, il francese, il tedesco, il portoghese e l’inglese. Legge inoltre il latino e il greco imparati durante la sua formazione sacerdotale. molto conosciuto e apprezzato dai vescovi del Nuovo Mondo. Nella Curia romana è membro della Congregazione per il clero, del Pontificio Consiglio della giustizia e della pace, di quello delle comunicazioni e della Pontificia Commissione per l’America Latina.
Una missione nel segno di Karol Wojtyla. ” stato Giovanni Paolo II - spiega Maradiaga - a chiederci un maggiore impegno nella vita economica e politica perché senza l’eliminazione della povertà la pace è impossibile. La Chiesa deve essere voce della verità e di uno sviluppo possibile”. Il ricordo più bello di Wojtyla è quello del suo primo viaggio in Honduras. ”Ci siamo recati in un campo di rifugiati politici - racconta il cardinale - erano asserragliati come animali nei campi di concentramento. Lui mi ha detto in mezzo ai visi raggianti e alle mani tese: ’Lei è un giovane vescovo. Ha molto da fare, Oscar’. Abbiamo pregato insieme, in silenzio. Ero travolto dall’emozione”. [...] dirige una commissione anti-narcos. [...] Il ruolo della fede, secondo Maradiaga, è di diventare una casa di comunione, tanto più che l’economia da un quarto di secolo è ormai il nuovo dio. ”Il mondo è sottomesso agli andamenti della borsa e privo di ogni valore morale - precisa il porporato - l’umanesimo è dimenticato. vitale tornare all’uomo. Non siamo dei robot ma delle persone. E gli uomini e le donne, ci ha insegnato Karol Wojtyla, sono le vie della Chiesa” [...]» (Giacomo Galeazzi, ”La Stampa” 8/4/2005). «Suona il sassofono e il piano piuttosto bene. Canta, parla sei lingue, cammina almeno un’ora al giorno. Sa pilotare un aereo, ma non ha il brevetto. In compenso di aerei ne ha costruiti a centinaia, i modellini della sua collezione. [...] è amico di Bono, la rockstar terzomondista degli U2. [...] Nel suo Honduras, 5.5 milioni di abitanti, il 90 per cento della popolazione è meticcia. Sono bianchi invece i potenti della politica e dell’economia locale, che Maradiaga combatte da anni, al punto di essere costretto a muoversi con una scorta armata. ”Il principale problema del Terzo mondo è la corruzione dei politici - dice - . Questi entrano nella vita pubblica solo per guadagnare soldi. Poi viene il debito estero, che cresce a dismisura, anche perché il denaro viene sottratto al popolo. Oggi quasi tutta l’America Latina è democratica, formalmente. Il problema è che sono pochissimi i democratici”. adorato tra il suo popolo, del quale è considerato il leader morale. Persino i politici che denuncia hanno spesso bisogno di lui. Nel 1993 il Parlamento lo mise a capo di una commissione di inchiesta su un delitto politico.
Quattro anni dopo, mentre si trovava negli Stati Uniti per una piccola operazione, lo nominarono senza avviso capo della polizia dell’Honduras. Maradiaga lo seppe da un giornale e telefonò all’istante: ”Ma siete diventati matti? Non posso certo essere io, trovatene un altro...”. Intanto è riuscito a far cancellare il debito estero che gravava sul suo Paese e nel 2000 si presentò con una petizione record (17 milioni di firme) dal cancelliere tedesco Schröder, sempre per ottenere il perdono delle banche e degli organismi finanziari. [...] sarebbe stato lui negli ultimi anni ad avere influenzato la linea del Vaticano sui temi della globalizzazione, che definisce ”assurda e pericolosa, se si restringe ai temi dell’economia” o ”una macchina per produrre poveri invece che equità sociale”. La vera globalizzazione, dice, dovrebbe essere quella della solidarietà. ”Da un quarto di secolo l’economia è il nuovo Dio. Il mondo è sottomesso agli andamenti della Borsa, privati di ogni valore morale. vitale tornare all’uomo”. [...] ha vissuto da vicino le lotte sociali degli anni ’60 e ’70, l’ingresso dei preti nelle juntas rivoluzionarie, la voglia di coniugare Marx e Cristo che pervase il Continente. Conosce bene questa storia, giudica positivamente alcuni effetti della cosiddetta Teologia della liberazione. Ma ha sempre e comunque preferito stare dalla parte del Vaticano, allineato alla diffidenza di Giovanni Paolo II per la commistione tra politica e religione che appassionò la regione. Anche sui temi controversi di sempre, come la contraccezione, l’apertura della Chiesa alle donne, non ci sono significative differenze con Roma. [...]» (Rocco Cotroneo, ”Corriere della Sera” 15/4/2005).