"Ansa" 9/9/2004, 9 settembre 2004
Secondo gli scienziati britannici Elaine Duncan e David Sheffield, chi tiene un diario e annota giorno per giorno le proprie sensazioni, traduce in parole scritte ciò che gli succede, immortala su carta un viaggio indimenticabile o s’appunta quotidianamente la lista delle cose da fare, è tendenzialmente meno sano e più infelice di chi non ha questa abitudine
Secondo gli scienziati britannici Elaine Duncan e David Sheffield, chi tiene un diario e annota giorno per giorno le proprie sensazioni, traduce in parole scritte ciò che gli succede, immortala su carta un viaggio indimenticabile o s’appunta quotidianamente la lista delle cose da fare, è tendenzialmente meno sano e più infelice di chi non ha questa abitudine. I due accademici hanno studiato ha preso in esame la salute fisica e mentale di 153 giovani di età compresa fra i 18 e i 22 anni, dei quali 110 tenevano un diario e 43 non lo tenevano: ne è emerso che i diaristi sono più inclini ad avere problemi psicologici, soffrire di insonnia, ansia, emicrania, cattiva digestione e altri disturbi (tra questi, quelli che rileggono gli appunti scritti sono i più malandati) [NOTA: i risultati sono stati presentati a una conferenza della British Psychological Society ad Edimburgo]