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 2004  settembre 09 Giovedì calendario

Melin Arthur

• Nato il 30 dicembre 1924, morto a Costa Mesa (Stati Uniti) il 30 giugno 2002. «Detto «Spud», zappetta, dagli amici per il suo bizzarro senso dell’umorismo, e ”Mago Merlino” da decine di milioni di ragazzi e di bambini per la sua estrosità. Per mezzo secolo ha fatto divertire con i suoi strani giocattoli l’America, e non solo. Il successo però arrivò con due invenzioni altrui: il frisbee e l’hula hoop, il disco di plastica da lanciare e il cerchio attorno alla vita con cui ballare. [...] Arrivò al mondo dei giochi per caso, subito dopo il servizio militare e una laurea in economia all’università della California del sud. Con un compagno d’infanzia, Richard Kerr, aprì una rivendita di auto usate, la ”Sport motors”, per fare soldi e seguire la sua vocazione, le invenzioni. Il primo prodotto fu una fionda speciale, con cui lanciare per aria cibo per gli uccelli, reclamizzata sul ”Wall Street Journal” e venduta per posta. Lui la destinò alla caccia con il falco, uno dei suoi divertimenti, ma la fionda conquistò ragazzi e bambini. Eccitato dal successo, nel 1948, a soli 23 anni, fondò con Kerr una società per la fabbricazione e lo smercio di articoli sportivi, la ”Wham O”, come il suono della fionda. Per qualche tempo, i due soci si concentrarono su archi, fucili, coltelli. Poi, nel 1955, la svolta. Un ispettore edile, Fred Morrison, offrì loro i diritti di un piccolo ”disco volante”, da lui creato dopo avere visto gli studenti dell’università di Yale giocare con dei piatti di alluminio. Se li assicurò al volo. Dapprima lo chiamò ”Pluto platter”, il piatto di Pluto, poi lo modificò e ribattezzò frisbee. La sua intenzione era di farne uno sport, ma i suoi giovani clienti glielo impedirono: il frisbee divenne il primo giocattolo d’America. Fu un trionfo che attirò una ditta australiana che produceva l’hula hoop. Nel 1958, in visita alla fabbrica di Melin e Kerr a San Gabriel, i suoi dirigenti dimostrarono loro come si usava. Era un cerchio rudimentale di bambù. ”Roba da scimmie - scherzò Melin - ma se lo miglioriamo, avrà un futuro”. Per propagandare l’hula hoop, l’inventore arruolò la moglie, una bella donna e un’eccellente ballerina, che girò la California in lungo e in largo. In quattro mesi, la ”Wham O” vendette 25 milioni di cerchi di plastica, un record. Il ballo si trasformò in una mania nazionale, conquistando anche Hollywood e rendendo i due soci miliardari. Ma Melin e Kerr non si trovarono bene nei panni di uomini d’affari. Nell’82, cedettero la loro azienda al Kransko Group, che dodici anni dopo fu assorbito dalla Mattell, il gigante dei giocattoli. Oggi la ”Wham O” appartiene a un gruppi di giovani investitori che l’hanno pagata 20 milioni di dollari. In pensione, non smise d’inventare aggeggi. Gli andò bene con un filtro per la ventilazione dei motori delle auto sulle autostrade intasate di Los Angeles, ma male con una racchetta da tennis a doppio manico. ”Sapevano usarla solo lui e una delle nostre figlie”, ha dichiarato la moglie Suzy ai media. ”Ma i fiaschi non lo spaventavano. Era una mente irrequieta, vedeva la possibilità di divertirsi anche negli oggetti più insignificanti. Se non fosse stato minato dall’Alzheimer non avrebbe ancora finito di stupirci. Il suo segreto? L’intelligenza di un grandissimo ingegnere e lo spirito di un irrefrenabile ragazzo”» (Ennio Caretto, ”Corriere della Sera” 1/7/2002).