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 2004  settembre 09 Giovedì calendario

Hummes Claudio

• Nato a Montenegro (Brasile) l’8 agosto 1934. Cardinale. « stato ordinato sacerdote a Divinópolis, Minas Gerais, il 3 agosto 1958. Dal 1959 al 1963 è stato a Roma dove ha conseguito la laurea in filosofia, con la tesi Rinnovamento delle prove tradizionali dell’esistenza di Dio in L’Action di Maurice Blondel (1893), pubblicata a Braga nel 1964. Prima di essere nominato Vescovo, è stato professore di filosofia nel seminario francescano di Garibaldi, dove ha collaborato alla pastorale di una parrocchia (1963-1968). Mentre era a Garibaldi, è stato consulente per l’ecumenismo della Conferenza Nazionale dei Vescovi del Brasile (1965-1968). Nel 1968 è tornato in Europa, per specializzarsi in ecumenismo presso l’Istituto Ecumenico di Bossey, a Ginevra, in Svizzera. Dal 1969 al 1972 è stato professore e rettore della facoltà di Filosofia di Viamão (RS), e allo stesso tempo a Porto Alegre professore di filosofia presso la Pontificia Università Cattolica e formatore degli studenti francescani di filosofia. Dal 1972 al 1975 è stato Superiore Provinciale dei francescani del Rio Grande do Sul, a Porto Alegre. Il 22 marzo 1975 è stato nominato Vescovo titolare di Carcabia e coadiutore di Santo André, a São Paulo, con diritto alla successione. Due mesi dopo, il 25 maggio 1975, è stato ordinato Vescovo nella cattedrale di Porto Alegre dal suo professore e amico, Monsignor Aloisio Lorscheider, oggi Cardinale Arcivescovo di Aparecida (SP); i Consacranti erano Monsignor Urbano José Allgayer, allora Vescovo ausiliare di Porto Alegre, e Monsignor Mauro Morelli, allora Vescovo ausiliare di São Paulo. Ha preso possesso di Santo André come Vescovo coadiutore il 29 giugno e cinque mesi dopo, il 29 dicembre 1975, ne è divenuto il Vescovo diocesano. Ha trascorso a Santo André 21 anni, fino al 29 maggio 1996, quando ha assunto il governo dell’Arcidiocesi di Fortaleza, nel Ceará. Il 15 aprile 1998 è stato nominato da Giovanni Paolo II Arcivescovo metropolita di São Paulo. In quei 25 anni di episcopato è stato membro della Commissione Episcopale della Pastorale della CNBB a Brasilia: per l’ecumenismo, i laici e la pastorale operaia dal 1979 al 1983 e per la famiglia e la cultura dal 1995 al 1998. stato anche consulente nazionale per la Pastorale Operaia dal 1979 al 1990. Nei 21 anni trascorsi a Santo André ha difeso gli operai, ha sostenuto i sindacati e ha partecipato a scioperi quale Vescovo responsabile della Pastorale Operaia in tutto il Brasile. Nei due anni trascorsi a Fortaleza è stato responsabile per la famiglia e la cultura nella Conferenza dei Vescovi del Brasile a Brasilia. stato quindi uno degli artefici del 2° Incontro Mondiale delle Famiglie con il Papa, tenutosi a Rio de Janeiro nel 1997. Da quando è Arcivescovo a São Paulo, ha dato impulso alla pastorale vocazionale, alla formazione dei sacerdoti e all’evangelizzazione della città. Importante è il ruolo che svolge nel campo della comunicazione di massa, perché la Chiesa parli con la città, avvicinando i cattolici e portando il Vangelo alle famiglie. Da Giovanni Paolo II creato e pubblicato Cardinale nel Concistoro del 21 febbraio 2001, del Titolo di Sant’Antonio da Padova in Via Merulana» (www.vatican.va, Sala Stampa della Santa Sede). «[...] da ogni parte è definito un moderato, un uomo capace di muoversi con intelligenza tra le varie tendenze che porta scritte nella sua parabola personale. Anche quando si tratta di affrontare le crisi. [...] Figlio di immigrati tedeschi, cresciuto in una famiglia di 14 figli, Hummes divenne sacerdote a 24 anni. A 40 anni era vescovo di Santo Andrè, città rovente della cintura industriale di San Paolo. Qui entrò in contatto con le battaglie dei metalmeccanici esplose alla fine degli anni Settanta anche come sfida politica alla dittatura militare. Il leader degli operai era l’attuale presidente Lula, che ha sempre riconosciuto al vescovo di allora un ruolo decisivo. Hummes arrivò ad aprire le porte delle chiese per permettere le riunioni dei sindacalisti ai quali il governo aveva chiuso le sedi e in più occasioni si mise tra la polizia ei manifestanti nei cortei per evitare il peggio. Non fu mai, però, un prete operaio né operaista. L’evangelizzazione per Hummes viene sempre prima delle lotte sociali e queste ultime non possono sostituire la ricerca ultima dell’uomo, la fede. Spostatosi a Fortaleza, nel nord tropicale, dove non si abituò mai al caldo soffocante, Hummes venne qui nominato arcivescovo nel 1996, per poi tornare a San Paolo, due anni dopo, al posto di Paulo Evaristo Lins. Fu una sostituzione decisa da Roma che fece discutere, così come era avvenuto per quella di Helder Camara, il cosiddetto cardinale rosso di Recife. Giovanni Paolo II aveva deciso di ridimensionare anche in Brasile gli effetti dell’ondata di sinistra nella Chiesa. Arrivato a San Paolo con l’etichetta di restauratore, Hummes riuscì invece ben presto a mostrare tutta la sua attenzione per la modernità. Quella che ancora nei giorni scorsi gli ha fatto dichiarare che ”la Chiesa non può dare risposte antiche a domande nuove” e a fargli ritenere che la massima attenzione deve oggi concentrarsi sulla scienza, sulle nuove scienze, – perché biotecnologia e bioeti ca oggi esigono risposte nuove”. Negli ultimi anni, Hummes ha posto il timone della Chiesa paulista rigidamente al centro. Se la sinistra brasiliana gli è ancora riconoscente per gli anni ”sociali”, fa fatica a seguirlo sui temi della contraccezione. [...] anni fa fece clamore la dura censura che l’arcivescovo riservò a un suo parroco, l’italiano Valeriano Paitoni, che si era messo a distribuire preservativi tra i malati di Aids. [...] dopo fu la volta dello scontro con il ministero della Sanità brasiliano, che aveva lanciato una campagna nazionale di prevenzione. ”Con le sue posizioni oltranziste la Chiesa - scrisse in una nota il governo - potrebbe aiutare a commette re un crimine contro l’umanità”. Non c’è intervista nella quale a Hummes non venga riproposto il dilemma Aids preservativo. Qualcuno ha intravisto una timida apertura in una sua dichiarazione recente: ”La Chiesa deve continuare a studiare tutte le esperienze, ascoltare, discutere, trovare elementi nuovi. I quali possono eventualmente essere integrati nella propria etica”. Dove invece Hummes non fa alcuna fatica ad apparire al passo con i tempi è nella sua visione della comunicazione. Per rispondere colpo su colpo alla valanga mediatica degli evangelici, ha attrezzato la Chiesa di radio e canali tv, sostenendo tutte le forme nuove di promuovere l’evangelizzazione. A San Paolo appoggia i preti cantanti, come il celebre Marcelo Rossi che raduna centinaia di migliaia di ragazzi negli stadi, oppure parla a corsi di marketing religioso, dove ai preti viene insegnato come stare davanti a una telecamera o semplificare il linguaggio nelle omelie. Gli evangelici? – Il loro successo non è l’effetto del demonio. Sono uomini battezzati in Cristo che la Chiesa si è lasciata sfuggire. La risposta sta nell’evangelizzazione, non nell’isolamento”» (Rocco Cotroneo, ”Corriere della Sera” 7/4/2005).