(Enrico Franceschini, ཿla Repubblica 8/9/2004. pag. 32)., 8 settembre 2004
Al Congresso annuale della British Science association, in svolgimento a Exeter, Gran Bretagna, s’è diffusa la notizia che due studiosi hanno risolto due dei sette ”misteri del terzo millenio” (nel 2000 l’Università di Cambridge promise una ricompensa da un milione di dollari a chiunque ne avesse risolto almeno uno): al primo, ”la congettura di Poincarè” (s’interroga sulla forma dello spazio in cui viviamo), avrebbe risposto un matematico russo, Grigorij Perelman, dopo aver passato otto anni in volontaria e totale reclusione (ma finché non pubblicherà il suo lavoro non potrà incassare il milione di dollari)
Al Congresso annuale della British Science association, in svolgimento a Exeter, Gran Bretagna, s’è diffusa la notizia che due studiosi hanno risolto due dei sette ”misteri del terzo millenio” (nel 2000 l’Università di Cambridge promise una ricompensa da un milione di dollari a chiunque ne avesse risolto almeno uno): al primo, ”la congettura di Poincarè” (s’interroga sulla forma dello spazio in cui viviamo), avrebbe risposto un matematico russo, Grigorij Perelman, dopo aver passato otto anni in volontaria e totale reclusione (ma finché non pubblicherà il suo lavoro non potrà incassare il milione di dollari). Al secondo, ”l’ipotesi di Riemann” (spiegherebbe la struttura apparentemente casuale dei numeri primi), avrebbe trovato una soluzione un matematico francese che insegna negli Usa alla Purdue University, Louis de Branges. La risposta a quest’ultimo mistero preoccupa gli studiosi, dato che i numeri primi, «gli atomi della matematica», come il 3, il 17 e il 31, divisibili soltanto per se stessi e per uno, sono la chiave della criptografia di internet, il mezzo per mantenere sicuri i conti bancari e le operazioni con le carte di credito.