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 2004  settembre 07 Martedì calendario

Klose Miroslav

• Odpole (Polonia) 9 giugno 1978. Calciatore. Dal 2011/2012 alla Lazio. Con la nazionale tedesca 2° ai Mondiali 2002 e agli Europei 2008, terzo ai Mondiali 2006 e 2010. Ha segnato 14 gol nelle fasi finali dei Mondiali (5 nel 2002, 5 nel 2006 quando fu capocannoniere, 4 nel 2010), preceduto in questa classifica dal solo Ronaldo. Con il Bayern Monaco raggiunse la finale di Champions League del 2010 (0-2 a Madrid con l’Inter) • «[...] È arrivato in Germania da bambino dopo tre anni passati a Oppeln, Polonia del sud, e uno dimenticato in Francia. La madre Barbara giocava nella nazionale polacca di pallamano, 82 presenze e una cultura sportiva da tramandare a un bambino traumatizzato. Miro parlava male in tedesco, alle elementari è stato retrocesso di due classi perché non stava al passo e ha smesso presto di studiare, è diventato carpentiere perché l’idea di cominciare e finire qualcosa con le sue mani lo esaltava. Si è fatto da solo una casa a Blaubach, paese di adozione, e ne va ancora fiero. È diventato famoso nel Kaiserslautern, ma la Germania lo ha conosciuto solo [...] con quei gol segnati al primo Mondiale, tre soli in meno del vincitore Ronaldo. Miro si è fatto con le sue mani, da bravo carpentiere. Una carriera costante passata a buttarla dentro in ogni squadra, a trovare la migliore sintonia con la spalla di turno e a saltare. Quando si è accorto che la Germania lo riconosceva in quel salto si è sentito finalmente a casa. Balzellon balzelloni si è fatto comprare dal Werder Brema nel 2004 per 5 milioni di euro. È partito male poi ha registrato le sgroppate in avanti con Ivan Klasnic e ha finito il campionato con 15 salti. [...] Poteva giocare per la Polonia prima che Voeller gli garantisse un posto in squadra in Corea, la Polonia gli aveva promesso addirittura la fascia da capitano e lui non ci ha pensato. Oppeln, il posto dove è nato, è ancora citato tra le cose che più ama nella via insieme con il rap, il suo doberman, le curve che lo sostengono e Fritz Walter. Oppeln è al primo posto (dopo la famiglia) però le origini non lo hanno fermato. Ha aspettato la Germania. [...]» (Giulia Zonca, “La Stampa” 10/6/2006).