Lettere estratte da Caro duce. Lettere di donne italiane a Mussolini 1922-1943, Rizzoli, Milano 1989, 6 settembre 2004
Non è vero ma ci credo Duce, se la notte non fosse stata così scura e il responso delle carte così chiaro avrei deposto la penna e riposto i tarocchi
Non è vero ma ci credo Duce, se la notte non fosse stata così scura e il responso delle carte così chiaro avrei deposto la penna e riposto i tarocchi. Ma, interrogate sul Vostro futuro, hanno parlato con troppa precisione perché potessi non ascoltare la loro voce. (...). S’aprono gli Arcani Minori con il benaugurale cinque di bastoni: la Fama, naturalmente, ma rischiarata da una luce che in qualche aprile, forse addirittura maggio, si farà più luminosa, quasi bruciasse di eccessivi bagliori. Più nascosto ma poderoso sta il potere accordatoVi dal dieci di spade: dovrete esercitarlo soprattutto nel novembre se non vorrete che si trasformi nel suo contrario. L’asso di denari che sostiene questa colonna degli Arcani mi si è offerto al rovescio: ancora una volta la tarda primavera. L’asso è portatore di buona notizia, forse la conferma di un successo; se poi, come in questo caso, è asso di denari la buona nuova verrà da fuori città, da luoghi lontani, campagne sperdute o terre oltremare. Il quattro di coppe è invece di qualche afflizione soprattutto perché s’abbina al Re di denari e questo congiungimento significa che dovete ben badare all’incontro con un uomo bruno che inizialmente Vi si indirizzerà chiedendo aiuto. La sua apparente umiltà nel tempo si rivelerà, se lo asseconderete, alterigia e velenosa combinazione di forze indomabili. uomo di selve e di boschi. Di orizzonti sterminati e freddi, dove, a malapena il cielo d’inverno è rotto da fili di fumo che si perdono all’orizzonte. (...). Se da questo incontro vi premunirete nulla dovrebbe guastar il realizzarsi promesso dal mondo, l’Arcano Maggiore che ora ho scoperto e che indica trionfo senza limiti e può farVi sperare espansioni e crescite senza ostacoli. (...). Alzo nuove carte. Poso gli occhi sul dieci di denari rovesciato. Sono gli alti e bassi della fortuna ma appare un dilapidare che Vi riguarda, quasi che tutto quanto V’è stato dato qui cominciasse, neppur raggiunto il compimento, a svanire. Il sei di coppe - che segue accanto - preannuncia un affievolire di Forze, quasi che fossero trascorsi in un sospiro decenni e la vecchiaia e la debolezza avessero già raffreddato gli entusiasmi che appena prima Vi muovevano. Tutto è già compiuto, dunque? Tutte le certezze e le speranze già svanite? Perché è avvenuto? Davvero, come pretende l’asso di spade brandendo la sua terribile minaccia, c’è una disgrazia prossima a giungere, o forse più che prossima nel tempo prossima a Voi. Sgomenta osservo il cambiamento: possibile che le immagini virili che prima apparivano ora si debbano appaiare alla regina di denari, sontuosa e corrotta, sensuale e vanesia, prona ad ogni improvviso desiderio e sterile di ogni influsso benefico? E il cavaliere di coppe, così superficiale e attratto solo dal vivere il momento, fuggitivo ombratile attraverso il mondo, cacciator di femmine e alcove, cosa può aver a che fare con quanto le carte mi avevano finora svelato? Cerco la risposta negli Arcani Maggiori. Ma appare la luna, silenziosa Vi allerta dell’agguato che forze segrete e oscure stanno tenendoVi. Bisognerebbe fermarsi. Giro un’altra carta. un altro severo ammonimento: la torre che rammenta la caduta di Adamo, la distruzione di Babele, il rovinar degli imperi, il rompersi di effimere costruzioni. Tutto passato; sembrano cocci che il tempo ha spazzato via dal pavimento della storia. Ho tremato nell’innalzare l’ultima carta: c’è l’appiccato, e al rovescio. Preparatevi, Duce, alla Caduta, all’Ingratitudine e all’ignominia. Alla Solitudine che nessun affetto, neppur famigliare, potrà consolare. Ad una Fine che non avrà senso alcuno perché, ancor prima di trovar termine al Vostro percorso, Voi, da tempo, avrete già rinunciato a Vivere vera vita. Rosa B., Torino, 31 dicembre 1923 Lettere estratte da Caro duce. Lettere di donne italiane a Mussolini 1922-1943, Rizzoli, Milano 1989