Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2004  settembre 05 Domenica calendario

Hite Shere

• St. Joseph (Stati Uniti) 1 novembre 1942. Sociologa. «La signora che nel 1976, nell’era di Jimmy Carter, con il suo Rapporto Hite mandò all’aria gli studi più venerati sul comportamento sessuale umano; da Freud per cui solo il piacere vaginale era adatto alle signore, a Masters and Johnson, che applicando elettrodi sulle coppie scopanti, stabilirono, e già si trattava di una grande scoperta, che non c’era differenza tra il piacere clitorideo e quello vaginale. Hite, come una luminosa guerriera, portò il femminismo in camera da letto, rivelando, nell’angoscioso stupore generale (maschile) quello che le donne, anche se non tutte, sapevano benissimo sin dai tempi di Eva ma che si erano ben guardate dal dire per non crearsi fastidi o addirittura scardinare la società: che a loro, laggiù, piaceva poco o niente, mentre quassù moltissimo. Si poteva semplicemente prendere atto della fine di una ipocrisia millenaria e correre tutti lieti a godersela finalmente in due o più, ma invece successe il finimondo. I maschi in generale si sentirono spodestati dal loro potere fallico e taumaturgico che pure tanti grattacapi, all’atto pratico, dava loro, e i maschi scienziati, che tanta energia avevano dedicato alle ricerche sugli orgasmi delle topoline femmine e dei criceti maschi, l´accusarono di ascientificità, di aver tratto le sue conclusioni su questionari anonimi in cui però migliaia di donne avevano finalmente parlato della loro intimità; e di essere più che comunista, femminista, cioè peggio. C’era anche un altro fatto che rendeva la signora Hite [...] poco credibile: non aveva le fisique du role previsto in casi di studiosa rompiscatole, essendo molto carina, diafana, rossa di capelli e con carnagione lattea, voce da seduttrice e abbigliamento da Barbie. Femminile, sexy, se non fosse stato per quelle sue rivelazioni così poco eleganti, e per le quali tante donne che sino ad allora si erano ritenute, individualmente, anormali, frigide, peccatrici, avevano finalmente capito di essere a posto e in più a milioni. Divorato in 15 lingue e in 20 milioni di copie, quel libro arricchì la sua autrice facendone il massimo guru del piacere femminile: e da femminista militante, dovendo comunque assicurarsi un sano esercizio fisico e prove e controprove delle sue scoperte, si prese un bel marito, tedesco, pianista, di vent’anni più giovane: nell’eventuale film, andrebbe bene Di Caprio o addirittura l’ex bambino prodigio diventato scapestrato ragazzo, Macaulay Culkin. Oggi [...] veste vistosamente Vivienne Westwood e vive tra Parigi, Londra e Colonia: ha preso la cittadinanza tedesca e negli Stati Uniti non torna perché i gruppi cristiani integralisti l’hanno minacciata di morte, essendo per di più lei nata proprio nella Bible belt e allevata da nonni molto religiosi. [...]» (Natalia Asperi, ”la Repubblica” 31/10/2004). «[...] ricerca ciò che accade nell’animo delle donne e degli uomini del nostro tempo attraverso migliaia di interviste su temi come l’amore, il sesso, i figli, la famiglia. Hite ha scelto la strada della ricerca sul campo in un ambito in cui solitamente domina l’opinione. [...]» (Daniela Minerva, ”L’Espresso” 7/1/1999).