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 2004  settembre 05 Domenica calendario

Grauso Nicola

• Cagliari 23 aprile 1949. Editore • «Ex pioniere della tv commerciale e di Internet (con Video online), ex editore dell’’Unione Sarda” [...] consigliere regionale nelle liste del (suo) partito Nuovo Movimento. [...]» (Piero Mannironi, ”L’Espresso” 2/3/2000) • «Uno dei suoi più cari amici un giorno disse: ”Niki è uno capace di costruire grandi cose e di distruggerle con le sue mani: amicizie, amori, aziende, la sua vita”. Cominciò con un vecchio residuato militare, ne fece una delle prime radio private d’Italia; microfonista, fonico, dj, venditore di pubblicità, faceva tutto. Così come più tardi, a metà degli anni Settanta, fece l’antennista, l’operatore, il regista, il tecnico dei ripetitori nella tv che aveva inventato, Videonline. Insomma, uno che ha fatto la gavetta. In pochissimi anni ha bruciato le tappe: da un’emittente al quasi monopolio dell’etere in Sardegna, fino all’acquisto del quotidiano ”l’Unione sarda”, un’operazione complicata. Il giornale era del petroliere Nino Rovelli che, già inseguito dalla magistratura, lo controllava attraverso prestanome. Rovelli possedeva anche un altro quotidiano sardo, ”La Nuova Sardegna”: le spoglie del piccolo impero editoriale furono divise fra Carlo Caracciolo, come uno dei primissimi caposaldi della futura Finegil (giornali di provincia), e il quasi sconosciuto Grauso, che si rivelò ugualmente abile a districarsi nelle strettoie del potere politico e a trovare le risorse finanziarie, 15 miliardi. [...] Grauso è stato il primo privato a entrare come socio (con un terzo del capitale) nel santuario di ”Rinascita”, la rivista ufficiale del Pci allora diretta da Alberto Asor Rosa. Dall’’Unione Sarda”, solido patrimonio e da sempre utili sostanziosi, il volo: all’Est, in Polonia, ”Ma non ci fu nessun ”padrinato’ politico”, ha sempre giurato, ”nacque tutto per caso, dopo un weekend a Varsavia con Franco Maria Ricci”. In Polonia 18 tv locali riunite, un quotidiano. Poi verso Internet, un’avventura conclusa con Telecom che ha ”mangiato” la sua videonline, primo service telematico italiano, troppo gracile finanziariamente per reggere un programma di investimenti che avrebbe richiesto le risorse di una multinazionale. La stagione di Grauso editore rosso è durata fino alla scesa in campo di Silvio Berlusconi. In pochi giorni il retromarcia e cambio di linea politica all’’Unione Sarda”, con l’intera direzione, che garantiva la sinistra, spazzata via. Berlusconi e Grauso: indiscrezioni tante, legami anche, prove di affari insieme nessuna. Anzi, Grauso non ha mai gradito l’etichetta di Berlusconi sardo. I due si conoscono [...] ma quando Grauso si è trovato in difficoltà in Polonia e ha dovuto cedere il passo a Maxwell e vendere le tv e un quotidiano, Berlusconi e Fininvest non hanno mosso un dito. La sinistra gli ha fatto pagare caro il voltafaccia. ”Quando ho rilevato la cartiera di Arbatax, ho predisposto un progetto per la forestazione e la produzione di cellulosa e carta: alcune centinaia di miliardi di investimenti, seimila posti di lavoro, impossibile andare avanti senza Unione Europea e Regione. Ma non sono mai riuscito in sette mesi a farmi ricevere dal presidente della Giunta regionale”. E allora via in politica [...] Ma insomma, chi ò davvero Nicola Grauso? Ama la musica, suona il piano, canta con voce calda [...] Il suo tempo libero va fra fotografia, viaggi, psicanalisi [...] ”Ma la verità è che ci sono due Niki” confida chi gli è stato vicino [...] ”uno che discute e un altro decisionista: il primo è pieno di dubbi, si lacera dentro, il secondo decide e va avanti come un rullo compressore” [...]» (Alberto Pinna, ”Sette” n. 49/1997).