(Lettere estratte da Caro duce. Lettere di donne italiane a Mussolini 1922-1943, Rizzoli, Milano 1989), 3 settembre 2004
elisir di lunga vita Duce, mi giunge come visita dolcissima in questo mio centesimo compleanno il Vostro telegramma augurale di cui godo la lettura senza neppur dover inforcar lenti di sorta (
elisir di lunga vita Duce, mi giunge come visita dolcissima in questo mio centesimo compleanno il Vostro telegramma augurale di cui godo la lettura senza neppur dover inforcar lenti di sorta (...). Posso contraccambiare umilmente augurandoVi a mia volta anche Voi, per il bene dell’Italia nostra, poter un giorno, per fortuna assai lontano, festeggiare i Vostri cento anni in piena salute e felicissima serenità? (...). Ogni vostra giornata sarà più lieve se, prima di prender riposo sorbirete un bicchierino di finissimo ratafià d’uva bianca, come da ottant’anni ormai ho preso abitudine di fare (...). E poiché il ratafià più invecchia e meglio si depura Vi faccio pervenire quale omaggio di una centenaria una bottiglia gelosamente conservata (...) che preparammo, col marito mio, il giorno in cui Roma si fece capitale. A donna Rachele che tutti sappiamo all’economia della casa bene attenta, mi permetto altresì di trasmettere la ricetta perché in futuro Vi possa preparare del vero ratafià nello stesso modo che seguii allora (...). Carmen G. Rapallo, 3 ottobre 1934