(Lettere estratte da Caro duce. Lettere di donne italiane a Mussolini 1922-1943, Rizzoli, Milano 1989), 3 settembre 2004
vietato umettare Duce, poiché è universalmente nota la sollecitudine con cui vegliate sulla salute del Vostro popolo, in particolare della gioventù che cresce, mi rivolgo a Voi perché sollecitate ogni provvedimento ad apporre nelle scuole e ogni direttore di biblioteca a affiggere nelle sale di lettura cartelli in caratteri ben distinguibili con la scritta «Non umettare le pagine»
vietato umettare Duce, poiché è universalmente nota la sollecitudine con cui vegliate sulla salute del Vostro popolo, in particolare della gioventù che cresce, mi rivolgo a Voi perché sollecitate ogni provvedimento ad apporre nelle scuole e ogni direttore di biblioteca a affiggere nelle sale di lettura cartelli in caratteri ben distinguibili con la scritta «Non umettare le pagine». (...) Centinaia e migliaia di persone si passano così l’una all’altra bacilli di tifo, di tubercolosi, di difterite. La rivoluzione che avete voluto può ben esplicarsi anche nel cambiamento di abitudini disdicevoli e, sicuramente, dannose alla salute pubblica. Una sola Vostra parola può più di mille parole dispensate da una povera ma volenterosa insegnante (...). Mafalda S. Mel (Belluno), 7 novembre 1933