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 2004  settembre 03 Venerdì calendario

GELISIO

GELISIO Deborah Belluno 26 febbraio 1976. Argento nel Double Trap alle Olimpiadi di Sydney. «[...] Deborah-con-la-acca è una ragazza cresciuta a pane e cartucce. Padre e fratelli sono tiratori e cacciatori, gestiscono un campo di tiro e hanno un’armeria (dove anche lei lavorava [...] prima di entrare nella forestale) a Mel, un paesino di seimila abitanti in provincia di Belluno [...] La vita di Deborah da [...] è tutta lì: fucile e piattello. Quindicimila colpi all’anno, e molte meno parole. [...] una che per restare concentrata non ha voluto nemmeno partecipare alla sfilata inaugurale, mentre tutti gli altri erano là all’Olympic Park con le loro videocamere, macchine fotografiche e telefonini lei è rimasta chiusa in camera. Una che prima della finale ha ascoltato la colonna sonora di Rocky per caricarsi, che non indossa mai la gonna, che firma gli autografi prima col cognome e poi col nome, che legge i gialli che compra in aeroporto prima del check in, che è credente ma non va a messa, che non guarda la televisione perché non le interessano ”le guerre e quelle robe lì”, che il film della sua vita è Opera di Dario Argento, che la star preferita è ”quella che fa la pubblicità dello spumante, come si chiama, ah sì: Sharon Stone”, che ha chiuso i libri dopo la terza media ”e me ne pento molto”, che beve solo acqua anche se è veneta, che non ha un’amica del cuore ”perché a scuola ci sono stata poco e ho sempre viaggiato troppo”, che ha un fidanzato conosciuto al tiro a volo ”perché per conquistarmi doveva sparare”. Hanno messo su casa e il mutuo se l’è pagato coi 50 milioni di una borsa di studio della Bnl. Gli unici fronzoli che il ranger Deborah si concede sono quei due chili di braccialetti d’oro al polso destro, quello del grilletto, dal quale pendono gli amuleti che sceglie per lei la sorella: ad ogni gara: a Sydney una coccinella. C’è solo una cosa che le fa dimenticare il fucile, una sera alla settimana: il liscio. Mazurka, polka, tango e così via. Ha fatto anche tre corsi di ballo: ”Solo ballando riesco a scaricarmi”. [...] già tre volte campionessa mondiale ed europea - è stata sconfitta da una cantante svedese, Pia Hansen, analista finanziaria di 25 anni che vive in campagna e canta in una banda rock insieme al fratello. La Gelisio l’ha avvicinato solo al quarto tiro, quando il margine s’era ridotto a 3 piattelli dei 5 di partenza con altri 32 da rompere. Poi è passato un uccello a distrarla e il disco rosso è scappato via. L’argento non è mai stato in discussione, l’oro lo ha compromesso prima rovinando la sua media di qualificazione nell’ultima delle tre serie da 40 colpi (37-38- 32). ”A quel punto - racconta alla fine - ho avuto paura che si ripetesse Atlanta, dove venni travolta dall’agitazione e non mi qualificai nemmeno. Ho stretto i denti e ce l’ho fatta. Prima della finale ero molto tesa poi mi sono detta: fai il tuo dovere, niente di più niente di meno, tanto sparare sai sparare. L’argento mi basta. [...]”» (Emilio Marrese, ”la Repubblica” 20/9/2005).