3 settembre 2004
Tags : Jorge Paulo Dos Santos. Futre
Futre JorgePauloDosSantos
• Nato a Montijo (Portogallo) il 28 febbraio 1966. Calciatore. Secondo nella classifica del Pallone d’Oro 1987, quattordicesimo nel 1989, diciassettesimo nel 1986. Ha giocato con Porto (vincendo la Coppa dei Campioni 1986/1987), Atletico Madrid e, in Italia, Milan e Reggiana. «[...] Doveva giocare nell’Inter, nella Juve, nella Fiorentina, nel Napoli del dopo Maradona, nella Roma, nella Samp, salvo poi non farne più niente all’ultimo momento. Quasi un nome per tenere buone le platee. Ma anche per la classifica del Pallone d’oro, secondo nell’anno di Gullit. Un giocatore precocissimo, carriera iniziata a 13 anni nello Sporting Lisbona. Tante qualità per piacere agli occhi: rapidità, allegria di gioco, imprevidibilità, fiuto del gol. Non un gigante, appena 1,74 d’altezza. E un po’ d’insostenibile leggerezza dell’essere: poca costanza, pochi allenamenti, più umore che carattere, grande passione per il letto. In conclusione, non un grande leader. Ma il talento c’è: nell’84 passa al Porto ed è subito scudetto, poi con Madjer e Juary arriverà anche la Coppa Campioni. Nell’87 è l’uomo che vogliono tutti, il re del mercato. Se lo prende per 11 miliardi di lire l’eccentrico Jesus Gil, che diventa presidente dell’Atletico Madrid con il programma: ”Trasformerò questa squadra da bidè del Real a sua alternativa”. E visto che c’è in panchina chiama l’argentino Cesar Luis Menotti. Futre ci prova, regala qualche soddisfazione: un 4-1 nel derby con il Real, un successo contro il Barcellona. Ma sembra sempre più un giocatore incompiuto. A gennaio 1993 torna in Portogallo, al Benfica. E scoppia subito uno scandalo perchè ad anticipare metà somma del contratto, tre miliardi di lire, è il presidente della televisione portoghese, Monteiro le Mos, che in pratica li scala dall’accordo che il Benfica deve ancora firmare con la tv per l’esclusiva di campionato e Coppe. Le altre squadre non mandano giù: di cosa s’impiccia Monteiro, che tra l’altro è un dirigente dimissionario del Benfica e perchè il ministro Marquez Mendes, da tifoso simil Andreotti favorisce questo privilegio? Finisce che Futre arriva lo stesso e che le Mos perde il posto. Sembra la fine di un’avventura: il ragazzo emigrato in cerca di gloria e di soldi, ancora in attesa di fare il militare, torna ad invecchiare a casa. sazio e ricco, ha moglie e due figli, promette fedeltà, che bello giocare nel giardino in cui si è cresciuti, firma fino al ’96. A giugno però nuovo trasferimento, stavolta nel Marsiglia di Tapie. Che però viene travolto dagli scandali. E che Tapie mette in liquidazione. Il presidente ha bisogno di realizzare, così vende tutta l’argenteria. Futre stabilisce un record: quattro squadre in meno di un anno. Per la Reggiana la trattativa l’ha condotta Dal Cin. Prezzo finale, cinque miliardi, la cessione è definitiva. [...] però una seconda scelta perchè la società di Reggio Emilia voleva Pancev dall’Inter [...]» (e. a., ”la Repubblica” 11/11/1993).