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 2004  settembre 02 Giovedì calendario

INTERLENGHI Franco.

INTERLENGHI Franco. Nato a Roma il 29 ottobre 1931. Attore. «Abitavo a Roma, a via Palestro, all’angolo con via XX settembre. Era il luglio ’45 e io giocavo coi compagni, davanti a una villa inglese che ora non c’è più perché fu fatta saltare in aria nel ’48 dai terroristi. Giocavamo a tirarci un pezzo di legno, tanto per passare il tempo. Un vecchio ”generico” che abitava da noi all’ultimo piano, forse scocciato dalle nostra grida, ci disse: ”Ma che fate qui? Andate a via Po che De Sica cerca dei ragazzini per un film”. Ci andammo. Capirai! C’era una fila che arrivava fino a piazza Fiume. Allora, la fame spingeva tutti a tentare di fare la comparsa. Arrivai finalmente davanti a De Sica. Lui mi chiese: ”Sai fare a pugni?”. E io risposi: ”No”. ”Avanti un altro!”, disse lui guardando la fila davanti a sé. Ci rimasi malissimo [...] Colpo di genio. Mi rimisi in fila. Tanto, neanche mi ha guardato, pensai. E infatti,arrivato di nuovo il mio turno, lui mi richiese: ”Sai fare a pugni?”. E io, tutto d’un fiato: ”Si, faccio a pugni con mio fratello, coi compagni, poi vado in palestra, poi prendo lezioni di pugialto, poi...”. ”Prendete il numero di telefono!”, tuonò De Sica. E chi ce l’aveva il telefono? E allora prontissimo dissi: ”472717”. Che era il numero di un amico del mio gruppo, Bruno Macchi, detto ”il Toscano”. Qualche giorno dopo mi richiamarono, ma nessuno mi avvisò. Io, allora, fra tutti ero il più carino, sapevo fare l’imitazione di Charlot. Forse, i miei compagni pensavano: ”Se viene lui, non abbiamo speranze!”. Comunque un giorno mi accorsi di un certo movimento sotto casa. ”Ma che, vi hanno chiamato?”, chiesi ai miei compagni. E così scoprii tutto. Andai a Cinecittà, mi fotografarono, mi fecero fare il provino e il 10 ottobre del ’45, non lo dimenticherò mai, iniziai a girare Sciuscià. Avevo tredici anni e mezzo e facevo Pasquale nel film che poi prese l’Oscar [...] abbandonai il corso al liceo scientifico Cavour e mi iscrissi a quello di geometra al Leonardo da Vinci. Riuscii a diplomarmi da ”esterno” mentre nel frattempo facevo teatro con la Compagnia Morelli-Stoppa. La prima pièce fu Vita col padre nel 1947. [...] Il cinema mi ha consentito di fare I vitelloni con Fellini [...] Ava Gardner. Con lei ho fatto La contessa scalza. Era veramente bella, eh! Lauren Bacall era invece la perfezione, una presenza delicata, eterea [...]» (Flora Lepore, ”Chi” 22/8/2001).