Da Più in basso del tuo cuore. Lettere a Giuseppina, a cura di L. Scaraffia, Editori Riuniti, e da Lettere di Napoleone, traduzione di A. Lissoni, Napoli 1839., 1 settembre 2004
MURAT è CONTAGIATO DA UNA ”GALANTERIA”
Murat è malato; la dea del ballo, Mme Ruga, gli ha elegantemente trasmesso una ”galanteria”. L’ho mandato a Brescia; è furioso: vuol mettere la sua avventura a disposizione dei giornali. Ti prego di comunicare questo fatto a Giuseppe (fratello maggiore di Napoleone, noto anche per le sue scappatelle, ndr) e di consigliarlo di starsene con la sua Giulia; ne uscirà più ragionevole e più sano.
Altre persone dello stato maggiore si lagnano di Mme Visconti. Buon Dio, che donna e che abitudini! Ti faccio i miei complimenti francamente e senza strette al cuore: si dice che il giovane Caulaincourt t’abbia reso visita alle 11 del mattino, e tu ti alzi soltanto all’una. Doveva parlarti di sua sorella, di sua madre; era necessario scegliere un’ora più comoda.
Il caldo è eccessivo; il mio animo brucia. Comincio a convincermi che, per essere saggi e stare bene, bisogna non sentire e non concedersi la felicità di conoscere l’adorabile Giuseppina. Le tue lettere sono fredde; il calore del cuore non è per me; perdio, io sono il marito, un altro deve essere l’amante: bisogna essere come tutti gli altri. Guai a colui che si presentasse ai miei occhi con il titolo d’essere amato da te! Ma, guarda, eccomi geloso. Buon Dio, non so più cosa sono! Ciò che però so bene è che senza di te non v’è felicità né vita. Senza di te, capisci? Cioè te completa. Se nel tuo cuore v’è un sentimento che non sia per me, se ve n’è uno solo che io non possa conoscere, la mia vita è avvelenata e lo stoicismo è il mio unico rifugio.
Castiglione delle Stiviere, 22 luglio 1796