Da Più in basso del tuo cuore. Lettere a Giuseppina, a cura di L. Scaraffia, Editori Riuniti, e da Lettere di Napoleone, traduzione di A. Lissoni, Napoli 1839., 1 settembre 2004
segue dalla prima Un bacio, in basso (...) Ricevo una tua lettera che interrompi. Così dici, per andartene in campagna; e, con tutto ciò, ti permetti d’essere gelosa di me, che sono qui subissato di impegni e di stanchezza
segue dalla prima Un bacio, in basso (...) Ricevo una tua lettera che interrompi. Così dici, per andartene in campagna; e, con tutto ciò, ti permetti d’essere gelosa di me, che sono qui subissato di impegni e di stanchezza. Mia buona amica! Quant’è vero che ho torto. In primavera, la campagna è bella; e del resto, l’amante diciannovenne si trovava senz’altro lì. Perché perdere un istante di più per scrivere a colui che, lungi trecento leghe da te, vive, gioisce, esiste soltanto nel ricordo di te, colui che legge le tue lettere come si divora, dopo sei ore di caccia, un piatto che si predilige. Non sono affatto contento. La tua ultima lettera è fredda come l’amicizia. Non vi ho trovato quel fuoco che infiamma il tuo sguardo e che talora m’è parso scorgervi. Ma che stravaganze! Avevo detto che le lettere precedenti opprimevano eccessivamente il mio animo; il subbuglio da esse prodotto intaccava la mia quiete e assoggettava i miei sentimenti. Desideravo lettere più fredde; ma queste mi trasmettono il gelo della morte. Il timore di non essere amato da Giuseppina, il pensiero di saperla incostante. Ma io mi invento dei tormenti. Ve ne sono già tanti di autentici! (...). Mio fratello (Giuseppe ndr) è qui; ha saputo del mio matrimonio con piacere; brucia dalla voglia di conoscerti. Cerco di convincerlo a recarsi a Parigi. Sua moglie ha partorito; è una bambina. Lui ti manda in dono una scatola di caramelle genovesi. Da parte mia riceverai arance, profumi e acqua di fiori d’arancio. Junot e Murat ti presentano i loro omaggi. Un bacio più in basso, più in basso del tuo cuore [sottolineato tre volte ndt]. Albenga, 7 aprile 1796