31 agosto 2004
Tags : Emerson. Fittipaldi
Fittipaldi Emerson
• Nato a San Paolo (Brasile) il 12 dicembre 1946. Pilota di Formula 1. Campione del mondo nel 1972 (Lotus-Ford) e nel 1974 (McLaren-Ford), secondo nel 1973 (Lotus-Ford) e nel 1975 (McLaren-Ford), sesto nel 1971 (Lotus-Ford), nono nel 1978 (Copersucar-Ford), decimo nel 1970 (Lotus-Ford). «Iniziò a gareggiare in Brasile, con le monoposto di Formula Super V. Nel 1969 si trasferì in Gran Bretagna, dove corse in Formula Ford per passare quasi immediatamente alla F3 e vincere il campionato [...] Nel 1970 prese parte al Campionato d’Europa di Formula 2: non conquistò il titolo ma prese punti in quasi ogni gara. In quell’anno Colin Chapman lo fece debuttare in F1 affidandogli una Lotus in occasione del GP di Gran Bretagna. Vinse già alla sua quinta gara, a Watkins Glen (GP degli Stati Uniti) diventando di fatto il numero uno della Lotus che poche settimane prima aveva perduto a Monza Jochen Rindt. La stagione 1971 non fu brillante anche a seguito di un incidente a metà campionato. Il 1972 fu invece il suo anno d’oro: vinse 5 Gran Premi e divenne (a 26 anni non ancora compiuti) il più giovane campione del mondo di F1 della storia. Innervosito dalla velocità del nuovo compagno di squadra, lo svedese Ronnie Peterson, lasciò la Lotus alla fine del 1973 nonostante tre successi e il secondo posto nel Mondiale alle spalle di Jackie Stewart. Passò alla McLaren, che nel 1974 gli consentì di vincere tre Gran Premi e di conquistare il secondo titolo iridato dopo un’aspra lotta durata per l’intera stagione contro le Ferrari di Lauda e Regazzoni. Due vittorie, alla gara d’apertura in Argentina e nel diluvio di Silverstone, gli valsero il secondo posto nel campionato 1975, alle spalle di Lauda. Fu allora che Fittipaldi compì la scelta che di fatto pose fine alla prima parte della sua carriera agonistica al massimo livello. Era all’apice della forma e la sua esperienza di pilota estremamente regolare e redditizio si aggiungeva alle doti di velocità che ne avevano fatto da subito un numero uno. Nel 1976 si unì come pilota al team Copersucar, fondato con capitali brasiliani da suo fratello Wilson, Il progetto era ambizioso, ma i mezzi tecnici modesti ed Emerson lasciò il volante alla fine del 1980 senza altre vittorie [...] Nel 1984 debuttò sui circuiti americani della Formula Indy [...] Nel 1989 vinse la 500 Miglia di Indianapolis e conquistò il titolo del Campionato Cart. Nel 1990 passò al team Penske [...] vincendo nuovamente a Indianapolis nel 1995 [...]» (Enciclopedia dello Sport, Treccani).