Valerio Vecchiarelli, ཿCorriere della Sera 28/8/2004;, 28 agosto 2004
«La mia era un’epoca molto più casareccia. Allora era più bravo chi spostava in avanti la soglia del dolore
«La mia era un’epoca molto più casareccia. Allora era più bravo chi spostava in avanti la soglia del dolore. La gara era sofferenza e chi era disposto a morire in barca vinceva. Non pensavo che a soffrire: se avevo in mano una valigia pesante la tenevo finché il braccio non si ribellava. Poi o la valigia cadeva o io ero contento di aver resistito» (la canoa anni Settanta spiegata dal ct azzurro Oreste Perri).