Varie, 27 agosto 2004
Tags : Gloria Thurn Und Taxis
THURN UND TAXIS Gloria Stoccarda (Germania) 23 febbraio 1960 • «La chiamavano ”Principessa TNT”
THURN UND TAXIS Gloria Stoccarda (Germania) 23 febbraio 1960 • «La chiamavano ”Principessa TNT”. Oggi i giornali tedeschi la celebrano come ”uno dei 20 migliori manager della Germania”. Da principessina-scandalo, a cavallo di Harley-Davidson, i capelli punk, Gloria Thurn und Taxis si è trasformata in perfetta amministratrice d’azienda. Direttrice di un festival culturale. Esperta di arte contemporanea. [...] Nasce come contessa von Schönburg in una famiglia nobile e, si racconta, squattrinata. ”Nobile, ma non povera. Mio padre, costretto dai comunisti nel dopoguerra a lasciare la Sassonia, era un giornalista. Mia madre, di nobiltà ungherese, casalinga. Da bambini si andava in vacanza nei castelli tedeschi di parenti, i principi Fürstenberg”. Fino a vent’anni, quando sposa il principe Thurn und Taxis, che vita fa? ”Una normale vita borghese. Non avevo mai visto un castello splendido come quello dei Thurn und Taxis qui a Regensburg" [...] Ero una ragazzina, non sapevo bene che fare nella vita e in quel periodo di crisi ho fumato qualche spinello. Ero alla deriva, finché non ho incontrato Johannes [...] la scuola l’ho lasciata perché volevo imparare un mestiere, non sapevo quale. Ho lavorato in gallerie d’arte, volevo fare l’attrice. Ero molto sbandata [...] stata una bella sfida dividere la vita con un principe di 34 anni più anziano. Ma ho accettato la responsabilità di diventare sua moglie e madre dei suoi figli. Prima di sposarmi non sapevo che fare della mia vita, anche se sapevo bene come si deve comportare una principessa. Un principe e una principessa non sono che signori, cioè persone sempre padrone di se stesse. Non serve il titolo, solo una certa sensibilità per sapersi comportare. [...] La nostra è una famiglia bergamasca, di Coronello. Da lì la ”Compagnia dei Tassi’ comincia i suoi servizi postali prima per le famiglie milanesi, poi per la corte asburgica a Innsbruck. I corrieri postali dei Thurn und Taxis sono stati per secoli il mezzo di trasporto e comunicazione dell’economia moderna. I Bill Gates di oggi. Oltre al monopolio della posta, hanno esercitato una politica matrimoniale furba. Nel 1867 Bismarck toglie ai Thurn und Taxis il monopolio postale: ci ha di sarcionato, e da allora è la terra il business di famiglia. Abbiamo ancora molta foresta e produciamo grano su 2.500 ettari. La qualità migliore va per la pasta italiana”. Nel ”90 il principe Johannes muore [...] ”Avevamo molti debiti bancari. Avevamo puntato nel settore bancario e nei servizi finanziari, espandendoci troppo anche nel settore industriale [...] Non avevo altra scelta se volevo salvare i beni di famiglia. Ho imparato a leggere i bilanci. Ho preso in mano la situazione ristrutturando il patrimonio, liquidando le tre fabbriche a Pforzheim, le banche e la birreria, investendo nel mercato azionario in America ed Europa. Ma il mio capolavoro è stato Regensburg, la trasformazione di questo castello di 500 e passa stanze, uno dei più grandi d’Europa. Tra manutenzione e personale, per una struttura di 30 mila metri quadrati, ci vogliono fra uno e 3 milioni di euro l’anno. Un’ala l’ho affittata a studi notarili e uffici della Allianz e Crédit Suisse. Una parte l’ho trasformata in pensione de luxe per anziani. E [...] ho inaugurato l’Open Air Festival nel cortile. [...] La mia gloria economica di oggi si deve a quella Gloria che andava in giro vestita come una pazza. Con una principessa così tutti vogliono fare affari: me ne sono accorta dal successo delle mie due aste a Ginevra dei tesori del castello [...] compro solo arte contemporanea per i miei appartamenti. Nel castello molto spazio è riservato agli arazzi del ”700 e ai quadri di famiglia. Jeff Koons è l’artista che mi piace di più. Lo considero il Picasso del XXI secolo. l’unico contemporaneo a essere interessante in tutte le fasi, come Picasso [...] Alla morte di mio marito avevo due problemi: risanare il patrimonio e pagare le tasse di successione, 25 milioni di euro. A questo sono servite le aste. E il diadema di Maria Antonietta, ceduto allora, sta molto meglio al Louvre che nella nostra cassaforte [...] Tra i doveri di un aristocratico c’è la responsabilità nei confronti della propria famiglia e dei dipendenti. Solo perché amministra un patrimonio, un nobile non perde quei principi etici che gli sono stati inculcati. La nostra ricchezza e i nostri titoli non sono nati ieri [...] Coerenza e credibilità. Io non posso andare in chiesa la domenica e al lunedì sfruttare o licenziare i dipendenti. Se compro una casa non sbatto fuori chi ci abita. Ne andrebbe del mio nome e del mio onore [...] Mi piace tanto la Salus popoli romani nella cappella Borghese a Roma, ma gli Schönburg hanno un’altra Madonna, quella del Pronto Soccorso di via Merulana. La mia Madonna preferita in assoluto resta quella del Buon Consiglio a Genazzano. Ogni volta che sono a Roma vado a trovarla, dico le mie Ave Maria, ascolto la messa e faccio un giro per il paesino. La preghiera mi dà calma interiore, forza. una cornice alla mia vita. Ogni mia giornata si apre e si chiude nella preghiera. A Cristo rendo omaggio ogni giorno, andandolo a trovare [...] sono rimasta fedele a Michael Jackson: è il più grande artista della storia del rock”» (Stefano Vastano, ”L’Espresso” 1/9/2004).