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 2004  agosto 27 Venerdì calendario

Pinnock Trevor

• Canterbury (Gran Bretagna) 16 dicembre 1946. Musicista • «Tra i pinnacoli dell’olimpo interpretativo barocco c’è anche lui [...] musicista inglese dal volto aperto e gioviale [...] Eminente esperto nell’arte di ”toccare” il clavicembalo [...] ”Quando ero molto piccolo avevo parecchie idee su cosa mi sarebbe piaciuto fare da grande. Ad esempio, il contadino. O il prete, quando da ragazzo cantavo nel coro della Cattedrale di Canterbury. Ma avrei anche voluto diventare un fantino di cavalli da corsa [...] Il mio obiettivo di interprete è stato sempre quello di ottenere dallo strumento un suono non asciutto e non tagliente, ma di renderlo effettivamente più melodioso, cantante. questo il fascino del cembalo che, a differenza dell’organo, ha una gamma più ristretta di possibilità sonore. La sfida consiste dunque nel far sentire e suggerire tutti i più piccoli cambiamenti di suono che rendono interessante la musica, che le danno vita e suscitano le emozioni. molto difficile realizzare questo con un clavicembalo, ma è esattamente ciò che invece dobbiamo fare. E il mio obiettivo è dare allo strumento maggiore varietà di suono. Se pensassi che la sua unica possibilità fosse quella di ricavarne soltanto un suono asciutto e tagliente, smetterei di suonare il cembalo del tutto [...] La prima regola è quella di essere onesti con la musica. In quanto interpreti, dovremmo passare più tempo ad ascoltarla e a chiederle di dirci cosa fare. Infine, bisognerebbe dire alla musica cosa vogliamo noi. In generale, però, credo si debba ascoltare di più [...] Bisogna capire che la maggior parte della musica di cui ci occupiamo è così chiara mente più grande di noi, che è necessario essere umili per poterla accostare nel modo migliore”» (Alessandro Bottelli, ”Avvenire” 26/8/2004).