Giusy Cinardi, Macchina del Tempo, agosto 2004 (n.8), 26 agosto 2004
Ammettiamolo: uno dei più simpatici tra i personaggi della Walt Disney non è certo il pignolo Topolino, il sempre fortunato Gastone o il ricchissimo Zio Paperone, ma Ciccio (foto qui sotto), il serafico aiutante di Nonna Papera
Ammettiamolo: uno dei più simpatici tra i personaggi della Walt Disney non è certo il pignolo Topolino, il sempre fortunato Gastone o il ricchissimo Zio Paperone, ma Ciccio (foto qui sotto), il serafico aiutante di Nonna Papera. Ebbene, il papero cicciottello, Gus Goose nell’edizione originale, oltre a essere golosissimo di torte e dolcetti vari, è affetto da una persistente sonnolenza che produce in lui la caduta in un sonno profondo ogni volta che intraprende una qualsiasi attività che richieda concentrazione. E così passa, beato lui!, la maggior parte del suo tempo sdraiato su un’amaca a sonnecchiare. E che dire della povera Piperita Patty (foto più in basso), la rossetta disegnata da Schultz, innamorata senza speranza di Charlie Brown e solita addormentarsi in classe durante le ore di lezione? Ma oltre ai fumetti, anche il cinema, spesse volte, ha voluto parlare di narcolessia, sottolineandone anche gli aspetti più problematici. Il film forse più famoso è ”Belli e dannati”, dell’americano Gus Van Sant, la storia (tragica) di un giovane narcolettico costretto a prostituirsi per vivere. Ancora, in una delle prime scene di ”Moulin Rouge” il musical con Nicole Kidman, fa il suo rovinoso ingresso «lo scrittore argentino», uno dei membri del gruppo di Toulouse-Lautrec: narcolettico, per una crisi di cataplessia cade sfondando il pavimento e piombando letteralmente nella stanza di Christian, il protagonista e aspirante scrittore. E non dimentichiamo poi i film più specificamente ”medici”, come ”Patch Adams” e ”Risvegli”, entrambi con Robin Williams, tutti e due racconti di esperienze vissute da dottori viventi. Insomma, cinema e fumetti, come accade sempre, prendono spunto dalla vita reale e a volte riescono anche dare una mano a capire un po’ di più quello che ci succede. Giusy Cinardi