Macchina del Tempo, agosto 2004 (n.8), 26 agosto 2004
Lo sanno tutti: la frutta fa bene e non deve mai mancare sulle nostre tavole. E più si va avanti con gli anni, più medici e ricercatori continuano a trovare conferme: senza frutta la vita è certamente più difficile! E non stiamo parlando di alimenti potenziati o di functional food, ma di mele, lamponi, angurie che non sono state toccate dalle mani dell’uomo, se non per essere seminate, coltivate e raccolte
Lo sanno tutti: la frutta fa bene e non deve mai mancare sulle nostre tavole. E più si va avanti con gli anni, più medici e ricercatori continuano a trovare conferme: senza frutta la vita è certamente più difficile! E non stiamo parlando di alimenti potenziati o di functional food, ma di mele, lamponi, angurie che non sono state toccate dalle mani dell’uomo, se non per essere seminate, coltivate e raccolte. L’ultimo di questi studi ha dimostrato che banane, arance e altri tipi di frutta possono ridurre il rischio di sviluppare la degenerazione maculare senile, una delle cause principali di cecità fra gli anziani. Gli scienziati, infatti, hanno scoperto che le persone che mangiano almeno tre porzioni quotidiane di frutta hanno un rischio inferiore del 36 per cento di sviluppare la degenerazione rispetto a chi ha mangiato meno di 1,5 porzioni al giorno. Secondo Robert Cykiert, oftalmologo presso la New York University School of Medicine di New York City, si tratta del primo studio di un certo rilievo. Recenti ricerche, invece, mostrano che i fichi e gli estratti di fico possono risultare efficaci anche per inibire la sopravvivenza e la crescita di microbi dannosi nel cibo. I ricercatori della North Carolina Agricultural and Technical State University hanno presentato i propri risultati al convegno generale dell’American Society for Microbiology. Per anni, in Europa e nel Mediterraneo, gli alberi e gli estratti dei fichi sono stati usati per combattere patologie quali costipazione, bronchite, disturbi e ferite della bocca. Queste scoperte potrebbero essere usate in futuro dall’industria alimentare, aggiungendo estratti di fico, nella loro forma originale o in forma liquida, durante la lavorazione dei cibi. Per ottenere così frutti sempre più buoni e sani! (G.C.)