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 2004  agosto 26 Giovedì calendario

La solitudine? Assomiglia a un uovo sodo. Oppure è come ”trovarsi assediati da squali bianchi”

La solitudine? Assomiglia a un uovo sodo. Oppure è come ”trovarsi assediati da squali bianchi”. Questo è quello che emerge da uno studio promosso dall’Istituto di Ortofonologia di Roma assieme all’Associazione Crocevia di Catania. Nell’indagine, condotta su 1.500 bambini italiani tra i 5 e i 15 anni, è emerso che per oltre il 51 per cento c’è un aspetto positivo del rimanere da soli, che consiste «nel poter stare in pace e giocare senza interruzioni». Quando non sono in compagnia, poi, non stanno senza far niente: c’è chi trascorre il tempo davanti a computer o tv (25%), chi disegna (24%), chi fa giochi da tavolo (11%), chi si scatena muovendosi (26%). Per i piccoli, il lato negativo dello stare da soli è dovuto alla noia (53%) e alla paura (34%) e solo una piccola parte (13%) ha risposto che in fondo starsene per i fatti propri non è brutto. A detta di 27 bambini su 100, il colore della solitudine è rosso: solo con l’aumentare dell’età è netto lo spostamento verso nero (49%) e grigio (18%).