Giada Casagrande, Macchina del Tempo, agosto 2004 (n.8), 26 agosto 2004
Dopo aver resistito per anni alle invasioni siamesi, l’impero cambogiano di Angkor crollò alla fine nel 1431
Dopo aver resistito per anni alle invasioni siamesi, l’impero cambogiano di Angkor crollò alla fine nel 1431. O almeno così ci hanno sempre raccontato nei libri. Ora, un gruppo di ricercatori s’è convinto che il crollo sia cominciato molto prima e che a dare il colpo di grazia alla grande civiltà siano stati fenomeni che ancora oggi minacciano le moderne società urbane: emergenze ecologiche e problemi d’infrastrutture. Spiega Roland Fletcher, che coordina il Greater Angkor Project: «Gli abitanti si crearono tanti problemi ecologici e poi non furono in grado di risolverli». A dare questa convinzione agli studiosi (sono 40 e vengono da tutto il mondo), un elaborato sistema di riserve e canali (nella foto un resto) che gli angkoriani costruirono, ma che cominciò ad andare in crisi con l’incremento delle nascite. Il progetto di ricerca s’avvale anche delle tecnologie e dei satelliti della Nasa.