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 2004  agosto 26 Giovedì calendario

Due grandi artisti del Rinascimento battezzarono con il loro nome l’ultima e gloriosa coppia di transatlantici italiani, entrambi costruiti nei Cantieri Ansaldo di Genova nel 1965

Due grandi artisti del Rinascimento battezzarono con il loro nome l’ultima e gloriosa coppia di transatlantici italiani, entrambi costruiti nei Cantieri Ansaldo di Genova nel 1965. Il traffico aereo, soprattutto nel bacino del Mediterraneo, non era ancora del tutto diffuso: non sembrò quindi azzardato riproporre, sulla tratta Genova-New York, due transatlantici gemelli, come già erano stati il Rex e il Conte di Savoia o, per uscire d’Italia, il Queen Mary e il Queen Elizabeth. In effetti, il Michelangelo e il Raffaello rappresentarono proprio il culmine dell’evoluzione tecnologica del transatlantico di linea, dove i profili avveniristici delle loro sovrastrutture si armonizzavano in maniera perfetta all’eleganza sobria e luminosa degli interni. Ma la bellezza non era tutto. Nel cuore delle grandi navi pulsava il più moderno apparato motore mai installato su una nave passeggeri italiana: era in grado di spingerle a una velocità di esercizio di 26,5 nodi (49,10 km/h) e massima di oltre 30. La prova di questa straordinaria velocità fu data dal Raffaello il 9 giugno 1965 quando, dopo opportune modifiche tecniche agli astucci delle eliche, raggiunse i 31,5 nodi (58,37 km/h) durante le prove in mare. I due transatlantici erano davvero gemelli siamesi, o quasi: impercettibilmente più grande, il Raffaello poteva contenere 1.775 persone (e così anche il Michelangelo). Era lungo 276,2 metri e largo 30,3 – contro i rispettivi 275,5 m e i 31,2 m del Michelangelo – e pesava 45.933 tonnellate, mentre la nave gemella era di poco più leggera: 45.911 tonnellate. Fu proprio il Michelangelo a prendere per primo il mare. Il 12 maggio 1965, lo straordinario natante cominciò trionfalmente il suo viaggio inaugurale verso New York, mentre il Raffaello l’avrebbe seguito il 10 luglio del medesimo anno: erano in grado di effettuare un vero e proprio servizio settimanale tra le opposte sponde dell’Atlantico. Il progresso, però, non si ferma. A causa della crescente concorrenza del mezzo aereo, l’attività dei due transatlantici subì una definitiva battuta d’arresto: il 30 aprile e il 5 luglio 1975, rispettivamente, il Raffaello e il Michelangelo terminarono l’ultimo viaggio di linea e furono messi in disarmo a Portovenere, in provincia di La Spezia. L’ultima gloriosa coppia di transatlantici italiani fu infine venduta alla Marina iraniana nel dicembre del 1976. Nel febbraio del 1983, il Raffaello fu affondato a Bushire, durante un’incursione aerea irachena. Il Michelangelo rimase nel porto di Bandar Abbas fino al 1991, quando fu smantellato nei cantieri iraniani. Mario Lenzi