Giorgio Raccah, "Ansa" 23/8/2004., 23 agosto 2004
Un’ex colona, madre di sette figli, ha fatto causa allo stato israeliano (cui chiede cospicui risarcimenti) dopo aver scoperto che l’ex marito era un agente dello Shin-Bet (i servizi di sicurezza interni di Israele) che spiava i suoi amici dell’estrema destra
Un’ex colona, madre di sette figli, ha fatto causa allo stato israeliano (cui chiede cospicui risarcimenti) dopo aver scoperto che l’ex marito era un agente dello Shin-Bet (i servizi di sicurezza interni di Israele) che spiava i suoi amici dell’estrema destra. La donna, ebrea osservante che ha militato in formazioni politiche di destra, non sapeva di avere a che fare con un agente, perché quando si erano conosciuti lui era stato condannato per violenze contro gli arabi. Verso la fine degli anni Ottanta la donna ha cominciato a sospettare di essere tradita, visto che lui restava spesso fuori casa: «Quando ho minacciato di mandare tutto all’aria, mi ha portato in una stanza di un albergo di Gerusalemme e qui ho incontrato una persona che si è presentata come un suo superiore nello Shin-Bet. Questi ha cercato di calmarmi dicendo che mio marito non era una spia bensì uno che faceva opere di bene impedendo agli ebrei di compiere errori che potrebbero costar loro molto cari». Il matrimonio è andato avanti per altri dieci anni, dopo che il marito le aveva promesso di aver troncato tutti i rapporti con lo Shin-Bet. Secondo la donna, però, tre anni fa l’uomo avrebbe cominciato a comportarsi in modo violento con lei e con i figli, tanto da spingerla a chiedere il divorzio. A questo punto la donna s’accorse che il marito era rimasto nelle file dei servizi di sicurezza. Ora la richiesta d’indennizzo: «Lo stato mi deve risarcire per quasi 20 anni di sofferenze».