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 2004  agosto 26 Giovedì calendario

Varekova Veronica

• Olomouc (Repubblica Ceca) 4 giugno 1977. Modella • «Arrivata a New York per una vacanza dalla nativa Repubblica Ceca, ha raggiunto (come le sue splendide connazionali Daniela Pestova, Eva Herzigova, Karolina Kurkova, Paulina Poriskova, Adriana Sklenarikova...) un successo folgorante senza perdere la sua identità né la sua anima. Ha conquistato le copertine di ”Vogue”, ”Harper’s & Queen”, ”Marie Claire”, ”GQ”; ha realizzato campagne pubblicitarie per Nivea, Guess, Patek Philippe e Victoria’s Secret [...] la copertina del numero speciale di ”Sports Illustrated” dedicato ai costumi da bagno, un’autentica laurea che consacra le divine del modeling. bellissima, certo. Ha uno sguardo ipnotico, un volto radioso che esibisce lineamenti di angelica purezza (lei minimizza: ”Nessuno è perfetto e anch’io, in alcune foto, non sono affatto una bellezza” ma è difficile prenderla sul serio), un corpo statuario e sensuale. E, se passiamo al quoziente di intelligenza, Veronica vanta una laurea in psicologia e una passione per la pittura (non a caso adora Roma) coltivata fin da bambina, che le ha permesso di seguire i corsi della Parsons School of Design, trampolino di lancio per tutti gli artisti emergenti della Grande Mela. Dice: ”Studiare arte e psicologia è una combinazione ideale. In futuro, vorrei aprire una galleria d’arte ma lo farò quando avrò terminato gli studi e avrò la preparazione necessaria. Quanto alla pittura, ho sempre dipinto fin da bambina. Dipingere è per me una forma di terapia. il mio modo di esprimere inquietudini, felicità, sentimenti. Faccio soprattutto ritratti. Mi interessa molto il carattere, il mondo interiore di una persona”. Con se stessa, comunque, non è per niente tenera. ”Sono impaziente”, dice, ”e qualche volta può essere terribile. E timida, insicura, molto critica, mentre con gli altri sono accomodante e flessibile. Ma sono positiva e piuttosto pazza da essere divertente”. Romantica, anche. Quanto basta da sposare [...] il campione di hockey Petr Nedved, che l’ha conquistata cantandole una vecchia struggente ninna nanna ceca... [...] ”Fare la modella non è quel che si dice un lavoro normale. Io cerco di farlo nel modo migliore. Ma voglio anche rimanere quella che sono, essere una persona normale e tenere i piedi per terra. Non voglio perdere la mia identità, come accade allo studente del film. Se penso a queste ragazzine che cominciano a quindici anni e si trovano improvvisamente a lavorare in un mondo di adulti dove tutti cercano di influenzarti e prendono per te le decisioni... pazzesco. Alla fine, rischiano di perdersi, di non sapere più chi sono. Nella moda ci sono persone di grande talento, ma sono così volubili: un anno cercano il tipo androgino e l’anno dopo quello femminile-sensuale... I modelli di bellezza cambiano in continuazione. D’altronde, queste sono le regole del gioco. Spesso non solo nella moda [...] Credo che ogni essere umano sia bello, per una qualche ragione diversa dalle sue apparenze. Se pensiamo alla storia dell’arte, dobbiamo ammettere che la bellezza che ci trasmette un dipinto o una scultura sia qualcosa di molto più intenso e profondo di una serie di canoni estetici. La bellezza è legata a tutti i nostri sensi, al tatto, all’udito, all’odorato non solo alla vista. una combinazione di sensazioni, di emozioni. Essere belli, non basta. Ci vuole carattere, ci vuole un’anima”. La Bellezza è un angelo con i piedi per terra e le ali di carta» (Massimo Di Forti, ”Il Messaggero” 25/8/2004).