Col. M. Giuliacci, Macchina del Tempo, luglio 2004 (n.7), 25 agosto 2004
Le previsioni del tempo prima degli anni Ottanta Oggi le previsioni del tempo sono rigorosamente scientifiche perché basate sulle leggi della fisica risolte dai computer, a partire dallo stato iniziale dell’atmosfera, osservato da stazioni di terra, palloni sonda e satelliti
Le previsioni del tempo prima degli anni Ottanta Oggi le previsioni del tempo sono rigorosamente scientifiche perché basate sulle leggi della fisica risolte dai computer, a partire dallo stato iniziale dell’atmosfera, osservato da stazioni di terra, palloni sonda e satelliti. E prima dell’avvento dei computer? Ebbene, fino agli anni ’80 il meteorologo riportava a mano, sull’area continentale di interesse, le osservazioni sinottiche rilevate al suolo e, sempre a mano, tracciava le isobare, le linee congiungenti i punti di eguale pressione. Da tale ragnatela di linee era in tal modo possibile evidenziare le aree ove la pressione era più bassa (cicloni) o più alta (anticicloni) rispetto alle aree adiacenti. Su un’altra mappa venivano invece tracciate le linee di eguale temperatura (isoterme) per individuare la posizione delle masse d’aria calde o fredde. In quelle fasce geografiche ove le isoterme sono molto fitte è evidente che si ”fronteggiano” una massa d’aria fredda e una massa d’aria calda. Proprio lì, quindi, possono verificarsi reciproci sconfinamenti di aria fredda verso le aree occupate dall’aria calda (fronte freddo) o viceversa (fronte caldo). A questo punto, dalla sequenza cronologicamente ordinata di più mappe, era possibile prevedere, attraverso l’estrapolazione dello spostamento, la posizione che avrebbero assunto (al massimo per le successive 36 ore) cicloni, anticicloni e fronti.