Daria Egidi, Macchina del Tempo, luglio 2004 (n.7), 24 agosto 2004
L’8 luglio 452 sul fiume Mincio due piccoli schieramenti si fronteggiano: da una parte c’è il re degli Unni, Attila, il ”flagellum dei” che ha distrutto e devastato più di una città italiana: Padova, Vicenza, Verona, Brescia, Bergamo
L’8 luglio 452 sul fiume Mincio due piccoli schieramenti si fronteggiano: da una parte c’è il re degli Unni, Attila, il ”flagellum dei” che ha distrutto e devastato più di una città italiana: Padova, Vicenza, Verona, Brescia, Bergamo. Dall’altra, papa Leone I. Il pontefice è lì per fermare l’avanzata unna verso sud, per impedire che i cosiddetti ”barbari” giungano a Roma. Dopo aver ascoltato le ragioni di papa Leone, Attila decide di fare marcia indietro e con i suoi guerrieri riprende la via del nord (a sinistra, nel dipinto di Raffaello, Attila incontra il papa).