Elisa Vallinotto, Macchina del Tempo, luglio 2004 (n.7), 24 agosto 2004
La pulce è nota come il più grande saltatore del regno animale. in grado di fare salti che raggiungono i 60 cm in altezza, un risultato straordinario se si considerano le sue ridottissime dimensioni: se anche noi fossimo capaci di simili prestazioni, in proporzione potremmo scavalcare d’un balzo la Torre Eiffel
La pulce è nota come il più grande saltatore del regno animale. in grado di fare salti che raggiungono i 60 cm in altezza, un risultato straordinario se si considerano le sue ridottissime dimensioni: se anche noi fossimo capaci di simili prestazioni, in proporzione potremmo scavalcare d’un balzo la Torre Eiffel. Inoltre quest’animaletto è in grado di sopportare la fortissima accelerazione necessaria per un salto simile, pari a una forza gravitazionale di 140G; un essere umano può a malapena sopportare una forza di 6G. Queste performance sono rese possibili dalla brusca decompressione di una massa elastica che fa da molla e che si trova tra il torace e le zampe posteriori. Ma non è tutto: la pulce è dotata di un sistema per ammortizzare l’atterraggio, quasi degli airbag nelle zampe che si gonfiano d’aria permettendo di rallentare la caduta e di indirizzare la traiettoria verso il bersaglio. Recentemente però è stato pubblicato su ”Nature” uno studio che le ha tolto il primato del salto, assegnandolo a un piccolo Cercopide, Philaenus spumarius (nella foto sopra), detto sputacchina. Questo insetto vive sulle piante succhiando la linfa dalle foglie. Le larve e le ninfe si proteggono dai predatori ricoprendosi di una sostanza simile a saliva, secreta da apposite ghiandole, abitudine da cui deriva l’insolito nome. Il professor Malcom Burrows, zoologo all’Università di Cambridge, ha dimostrato che gli adulti di sputacchina saltano fino a 70 cm, nonostante pesino ben 60 volte più della pulce.