L’Indipendente 15/08/2004, 15 agosto 2004
Uomini, donne e bambini scrivevano fiduciosi al ”compagno” Lenin. Erano lettere inviate all’ideale di riscossa che l’uomo rappresentava e erano pure lettere inviate a lui come a qualsiasi altro zar
Uomini, donne e bambini scrivevano fiduciosi al ”compagno” Lenin. Erano lettere inviate all’ideale di riscossa che l’uomo rappresentava e erano pure lettere inviate a lui come a qualsiasi altro zar. Ecco che si passava da discorsi di matrice politica a richieste di favori personali. Di standard c’era la struttura della corrispondenza: esaltazione del capo, dichiarazione di appartenenza, disumanizzazione dell’avversario, esposizione del caso, saluti più o meno retorici. Pensare che Lenin potesse leggere queste lettere è chiaramente risibile. Tuttavia esse sono curiose testimonianze del fermento propositivo e della speranza che attraversavano la società russa dopo la rivoluzione.