L’Indipendente 8/08/2004, 8 agosto 2004
La rivoluzione del VHS Eppure gli anni dell’home video (che durano tuttora anche se in una situazione totalmente cambiata) sono anche gli anni della normalizzazione pornografica, della celebrazione del porno democratico
La rivoluzione del VHS Eppure gli anni dell’home video (che durano tuttora anche se in una situazione totalmente cambiata) sono anche gli anni della normalizzazione pornografica, della celebrazione del porno democratico. Sul solito copione della solita violenza a fin di bene, si mostra che il compito pedagogico del ”libertino liberatore” ha dato i suoi frutti. Il porno è caldeggiato dai sessuologi post rivoluzione sessuale, i quali hanno il pallino del sesso sano come base dell’armonia coniugale e para coniugale, e se per raggiungere l’obbiettivo della copula felice servono un po’ di porcherie casalinghe, ben vengano. In Italia la famosa casalinga di Voghera, simbolo del buon senso femminile in formato incolto, si spoglia nelle televisioni private, corpo nudo, cappuccio in testa con i buchi per gli occhi, il naso e la bocca tipo Ku Klux Klan. L’indotto del videoporno si allarga, con lo scambismo pubblico nei club privé che rivitalizza le moribonde riviste patinate, centro brulicante di domanda e offerta tra la coppia di Canicattì e quella di Sondrio, tra il giovane prestante che si propone come protesi della coppia e la lesbica velata come coadiuvante per rinverdire il maschio inappetente. L’iniziativa sessuale femminile è all’ordine del giorno. La ricetta del ”libertino liberatore” non scandalizza più nessuno tranne la Chiesa cattolica che si preoccupa della dignità dell’uomo e la consistente compagine delle femministe anti porno che si batte per la dignità della donna.