varie, 20 agosto 2004
PASTORE Gianpiero
PASTORE Gianpiero Palermo 6 maggio 1976. Schermidore. Medaglia d’argento nella sciabola a squadre alle Olimpiadi di Atene (2004). «Non occorre essere figli e nipoti di schermidori per salire sul podio olimpico. Si può essere nipoti di un muratore caduto dall’impalcatura, venire da famiglie umili, o non avere famiglia. [...] ”Da ragazzo giocavo ala destra nelle giovanili del Napoli, con Iuliano - racconta Matteo Pastore da Coperchia di Pellezzano, il padre di Giampiero -. Avevo 17 anni quando mio papà Domenico, muratore, ebbe un incidente in cantiere. Rimase invalido. Lui non poteva più lavorare, io non potevo più giocare, perché non avevo un’azienda di famiglia alle spalle come i Montano. Li stimo, li rispetto, sono amici di mio figlio, una famiglia di campioni, ma voglio raccontare anche di noi, che credevamo di essere gente senza fortuna. Ho lasciato il Napoli, sono andato alle Mcm, Manifatture Cotoniere Meridionali. Facevamo lenzuola. Poi ho studiato informatica, sono entrato nella Banca della Campania. Ora sono dirigente. Ma non ho chiesto ai figli di fare quanto non era riuscito a me. So cos’è diventato il calcio, e non mi piace”. ”Anch’io e mio fratello Domenico giocavamo a pallone - racconta Giampiero Pastore -. Poi papà ci ha portato alla scuola di scherma Nedo Nadi di Salerno”. Domenico è stato vicecampione mondiale cadetti. [...]» (Aldo Cazzullo, ”Corriere della Sera” 20/8/2004).