Varie, 20 agosto 2004
TARANTINO Luigi
TARANTINO Luigi Napoli il 10 novembre 1973. Schermidore. Medaglia d’argento nella sciabola a squadre alle Olimpiadi di Atene (2004) • «Napoletano di Ottaviano, sciabolatore per eccellenza. Gran fisico, estro, fantasia, spacconeria. Uno show continuo, anche negli spogliatoi, in trasferta, una raffica di battute da far girare la testa [...] un titolo mondiale individuale (Chaux-de-Fonds ’98) [...] un potenziale straordinario. Ma Gigi è un atipico, va preso così com’è, ascoltato bene quando dice “non ho mai preso troppo sul serio la vita, penso che per ottenere dei risultati bisogna prima di tutto divertirsi”. [...]”» (Mattia Chiusano, “la Repubblica” 20/8/2004). «Il bello della scherma italiana. Molto odiato dai colleghi ungheresi, per questioni di donne, e di un turbolento viaggio in un ascensore con una fiorettista. Rimasto orfano, Gigi è stato adottato dalla famiglia Scarpa: da Frida, oro a squadre a Sydney 2000, dalla madre aristocratica Calliope Pucci, e dal padre croupier al casinò di Venezia, di cui Tarantino è gran frequentatore (anche se non ha mai puntato una medaglia olimpica, come si racconta dello spadista Milanoli). Poi la storia è finita, e Frida Scarpa ha sposato Toti Sanzo, qui argento nel fioretto. Prima della tragica fine - un mozzicone lasciato acceso, il letto che brucia -, il padre di Tarantino aveva tirato di scherma, “ma da dilettante. In palestra mi ha portato un suo compagno di gioventù. Io non ero come adesso, alto e grosso. Ero un nanetto. Papà mi preparava il latte tutte le mattine, era convinto che gli americani fossero così forti perché bevevano molto latte. Mi misero in mano il fioretto. Un disastro. Uscivo sempre al primo turno. La sciabola si adatta meglio al carattere di noi meridionali”. La sorte non ha reso Tarantino meno aperto e sorridente. “Ad Atlanta c’ero già, e arrivammo terzi”. [...]» (Aldo Cazzullo, “Corriere della Sera” 20/8/2004).