"Quattroruote" ottobre 1964, 19 agosto 2004
Il passaggio dell’Appennino fu uno dei punti più difficili per i costruttori dell’autostrada: la terra franava con facilità, quando pioveva le ruote dei camion affondavano nella terra argillosa, era necessario scavare in profondità per trovare appoggio solido ai piloni
Il passaggio dell’Appennino fu uno dei punti più difficili per i costruttori dell’autostrada: la terra franava con facilità, quando pioveva le ruote dei camion affondavano nella terra argillosa, era necessario scavare in profondità per trovare appoggio solido ai piloni. Poi occorreva contenere le scarpate e rive dei torrenti. Nell’agosto del 1959, mentre era in costruzione il viadotto sull’Aglio (all’altezza di Barberino del Mugello), le centine di metallo che costituivano l’impalcatura per il caldo si dilatarono e iniziarono a stridere sinistramente, mentre il viadotto oscillava come scosso dal terremoto. Molti fuggirono spaventati, restò immobile il direttore del cantiere, l’ingegner Sala. Rincuorati dalla sua fermezza, gli operai tornarono al lavoro.