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 2004  agosto 18 Mercoledì calendario

Spillane Mickey

• SPILLANE Mickey (Frank Morrison Spillane). Nato a Brooklyn (Stati Uniti) il 9 marzo 1918, morto a Murrels Inlet (Stati Uniti) il 18 luglio 2006. Scrittore. «Un grande del genere hard boiled [...] politicamente scorretto come pochi. E in questo senso uno scrittore vintage, che non viaggia bene nel nostro tempo se non grazie al suo profumo d’epoca e alle emozioni del suspense. Un duro nella vita (basta leggere le sue interviste) e un duro nella scrittura, basilare, martellante, tosta. [...] figlio di un barista, appassionato lettore di Dumas, di Anthony Hope e di fumetti, con una breve frequentazione del Fort Hays College nel Kansas e un debutto nel mondo della scrittura con brevi storie, spesso incentrate attorno a un detective privato che si chiamava Mike Danger, e che venivano pubblicate in raccolte di fumetti e in pulp magazines. Durante la guerra ha servito come istruttore di volo fino a essere promosso capitano. Si è sposato, ha avuto quattro figli. E, alla fine della guerra, è ritornato a scrivere. Scrivendo I, the Jury in nove giorni. Aveva bisogno di mille dollari per comprarsi una casa per la sua famigliola, raccontò poi. Riciclò il personaggio di duro che aveva inventato prima della guerra, trasformò Mike Danger in Mike Hammer (insomma, da pericolo a martello, tanto per non creare dei nomi indifferenti), lo intrise di sesso e violenza [...] vendette sei milioni di copie in paperback (’si vendon milioni di copie così”), e si trovò eletto, da un’improvvisa popolarità, in una sorta di Hemingway dei poveri, il poeta del cinismo e della trasgressione, il bevitore poeta delle asprezze e delle delusioni del dopoguerra, della vera pulp fiction. Dimenticate dunque Chandler, che dopo tutto è un gentiluomo britannico prestato alla violenza nelle strade di Los Angeles, e il suo Marlowe. Dimenticate Dashiell Hammet, che è giusto un pochino più aspro (quando non è ironico), e Sam Spade. Hammer è un personaggio da fumetto per adulti - sessista e perverso - tradotto in una scrittura brutale e sbrigativa, e in un profilo fisico da manuale dei duri: impermeabile, lobbia, l’implacabile 45 sempre pronta. Una sola cosa ama e rispetta: la fedele Velda, la sua strepitosa segretaria dalle gambe lunghissime e provocanti e dal caschetto alla paggio di capelli corvini. Lo Hammer-pensiero [...] ”Perdio, non lascerò che l’assassino passi attraverso la noiosissima trafila della legge”, teorizza. ”Sai benissimo cosa succede, maledizione! Prendono il miglior avvocato che ci sia in circolazione, cambiano le carte in tavola e alla fine poco ci manca che l’assassino diventi un eroe”. La soluzione? I, the Jury. Io personalmente ti ucciderò in nome di un barbaro dio della giustizia, e diventerò il papà spirituale di generazioni di giustizieri, tra cui il celebre Dirty Harry. Il successo del libro fu così strepitoso che, ovviamente, Mike Hammer ritornò, romanzo dopo romanzo, in un´onorevolissima carriera di eroe pulp. E non solo nei romanzi, ma alla radio (nel 1953, con The Hammer Guy), in televisione (dove ebbe il volto non da tutti apprezzato di Stacy Keach), nei fumetti (scritti dallo stesso Spillane, che tornava all’antico amore), al cinema [...]» (Irene Bignardi, ”la Repubblica” 18/8/2004).