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 2004  agosto 18 Mercoledì calendario

CASSINI DE NARDO Susy Novi Ligure (Alessandria) 15 settembre 1959, Novi Ligure (Alessandria) 21 febbraio 2001

CASSINI DE NARDO Susy Novi Ligure (Alessandria) 15 settembre 1959, Novi Ligure (Alessandria) 21 febbraio 2001. Assassinata dalla figlia minorenne Erika e dal fidanzato Mauro Favaro (anche lui minorenne) • «Uno squillo, il terzo quella sera a ridosso di san Valentino. Erika si alza, prende il cellulare, risale nella sua camera. ”Ah, ragazzi! Sempre appiccicati, lei e quell’Omar”, dice senza stizza sua madre Susy alle tre coppie di ospiti nel soggiorno a pianterreno della villetta a schiera color salmone in via Dacatra, periferia residenziale di Novi Ligure. Sono tutti professionisti, tutti religiosi, tutti praticanti, tutti genitori di ragazzini come Gianluca, il fratellino dodicenne di Erika, chierichetto alla vicina parrocchia della Pieve, che gioca tranquillo guardando i grandi mettere nei guai don Valentino: ma un bravo cattolico deve prendere o no per buoni i vangeli gnostici del secondo secolo?, gli chiede Susy Cassini De Nardo, che sta per diventare responsabile di un ”gruppo famiglia” e che simili interrogativi sulla parola di Dio li mastica da quando, sette o otto anni fa, si prese una sbandata per i testimoni di Geova. Don Valentino abbozza che sì, in fondo sono solo detti di Gesù, certo bisogna interpretarli. Torna Erika, non è di quelle ragazze che si barricano a farsi i fatti propri. No, la sua è una famiglia dove le cose si fanno insieme, in palestra con mamma, la domenica tutti e quattro in montagna al Monginevro dove hanno un alloggetto, se c’è gente in casa educazione vuole che si resti. E poi mica si parla sempre di Dio: archiviati gli gnostici esce la barzelletta sulle corna. ”L’importante è volersi bene e perdonare”, dice il saggio prete. ”Ah, io.”, e alza le braccia sorridendo, Susy, lei non c’entra, lei non ha a che fare con cose del genere, non la toccano le brutture del mondo. Don Valentino ha sempre ripetuto che lei e suo marito Francesco si sono costruiti negli anni una serenità perfetta, calibrata, al riparo da tutto. Stesso luogo, sette giorni dopo, mercoledì 21, le 9 e 10 di sera, i carabinieri di Novi chiamati qualche minuto prima entrano nella villetta: il corpo di Susy giace di-steso di schiena in un’ampia pozza di sangue nella cucina adiacente al salotto, le braccia lungo il corpo, il viso girato sul lato destro, addosso un body e dei fuseaux da ginnastica, il ventre squarciato: quando il medico legale li conterà, si saprà che le hanno inferto 50 colpi con un coltello da cucina, lama lunga 18 centimetri. [...] Ma come immaginare che un tale bagno di sangue trovi le sue origini e le sue motivazioni all’interno del rapporto tra due adolescenti per bene, magari un po’ eccessivo, sì, forse più morboso del dovuto, ma a quell’età, si sa, prendono tutto per assoluto? All’inizio non ci crede nessuno, meno che mai chi conosce quella famiglia così perfetta nella sua normalità. Ventottomila anime, figuriamoci, si conoscono tutti, qua a Novi Ligure, città di Coppi e Girardengo, del fustagno, dei Cavalieri del raviolo, dell’amaretto morbido e del cioccolato, di immigrati marocchini e, oggi, soprattutto albanesi che lavorano in genere come muratori e fanno la fortuna dei venditori di auto usate, per sé o da inviare ai paesi d’origine. [...] Un impiccio, per la sedicenne, una famiglia così, con una madre tutta carina ma sempre sul chi va là, pronta a toglierti spazio e diritti e libertà di andare, fare, avere, territori acquisiti per il semplice fatto che ti hanno messo al mondo. Non sei neanche più libera di invitare chi ti pare solo perché quella volta, nel week end del 15 ottobre quando i tuoi erano in crociera del Rotary col piccolo, fai una festa e i tuoi amici quasi sfasciano casa, rubano oggetti, rovinano il tappeto. [...] La dinamica generale è chiara: 19.45 Francesco De Nardo rientra dal lavoro, 19.45 riesce per andare a giocare a calcetto. Poco dopo entra in casa Omar. 20.15 Susy torna dalla palestra con un’amica, ha con sé Gianluca che era rimasto a casa di costei a giocare con suo figlio. Susy viene accoltellata in cucina, Omar ammette di aver preso parte all’uccisione, ”per amore e per paura”, costretto da Erika. Gianluca al piano di sopra, ma Omar nega di avervi partecipato. [...]» (Roberto Di Caro, ”L’Espresso” 8/3/2001).